ORRORE A RIO DE JANEIRO: IN TRENTATRE STUPRANO UNA RAGAZZINA E SE NE VANTANO SUL WEB. LE DONNE BRASILIANE IN PIAZZA... URLANO: QUANDO DICO NO E' NO!

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In un Brasile dove un golpe bianco a messo in ginocchio il sistema istituzionale, in un Brasile dove le differenze di classe, razziali e di genere sono sempre più marcate, in un Brasile dove il 58 per cento dell'economia è nelle mani dell'uno per cento della popolazione, l'orrore arriva dal web.
By Marco Marano
 
 
Bologna, 28 maggio 2016 – Periferia ovest di Rio de Janeiro. Lei, adolescente di 16 anni, in quel maledetto pomeriggio si era recata dal suo fidanzato, uno importante, una promessa del calcio brasiliano: Luquinhas lo hanno soprannominato, ma il suo vero nome è Lucas Perdomo Duarte Santos. Ha 20 anni e gioca in serie A, in una delle squadre più importanti del calcio brasiliano, il Boavista. Probabilmente per lei stare con quel ragazzo era pure una sorta di riscatto sociale, ma quel pomeriggio i suoi sogni si sono infranti nel più bestiale atto di violenza. Si perché evidentemente per quella promessa del calcio lei non era proprio una ragazza da volere bene, ma piuttosto un oggetto da condividere, in modo animalesco, con altri trenta animali come lui.

In trentatre a turno hanno abusato di lei. Ridendo e scherzando, come se fosse una festa, così per far passare la noia... ‘‘Siamo di fronte a un crimine barbaro che deve mobilitare tutti per la gravità della situazione – denuncia alle reti televisive Arlansa Rebello, coordinatrice della difesa civica – Un crimine che riflette il conservatorismo che permane nella nostra società, ancora patriarcale”. E noi aggiungiamo anche un po' fascista... Già, proprio così, perché è questo uno dei risvolti del Brasile: una nazione federale grande quasi come un continente dove razzismo, classismo, maschilismo sono l'altra faccia della medaglia di un paese profondamente corrotto...

Un paese che proprio in questi mesi ha visto la presidentessa Dilma Rousseff sospesa dall'incarico grazie ad una macchinazione di quasi due terzi di parlamentari inquisiti per vari reati, tra cui c'è pure l'omicidio, con l'appoggio di pezzi della magistratura, esercito, media e potere industriale...

Ma l'abominio, per quella ragazza della periferia di Rio, perpetrato il 20 maggio, ma uscito fuori all'attenzione del mondo due giorni fa, non finisce con lo stupro collettivo, perché uno dei suoi aguzzini ha postato il video della violenza sui social network, rivelando retroscena ancora più agghiaccianti. Sembra che si chiami Michel e, consapevole di commettere un reato, ha commentato con frasi sconcertanti l'accaduto: "hanno fatto un tunnel nella ragazzina, in più di 30"...

Al di là dei commenti sul web, ancora più atroci, che francamente evitiamo ben volentieri di segnalare, c'è da dire che lo stupro in Brasile non è un modo di fare saltuario ma assai frequente, anche questo, risvolto di una medaglia che riguarda un altro fenomeno triste: il turismo sessuale.

Comunque tutti questi "gentiluomini", tranne quattro, si sono resi latitanti, compresa la stella nascente del calcio, nella speranza che da adesso possa limitarsi a giocare le partite tra carcerati e secondini.
L'unico elemento che fa da conforto a questa orrenda vicenda è la mobilitazione delle tantissime donne brasiliane che stanno urlando la propria rabbia nelle piazze al grido di "Quando dico no e no!".
 
Credit Ribs



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