Alla seconda cronometro individuale di 31 chilometri finalmente Filippo Ganna centra la sua prima vittoria stagionale, secondo Pogacar che stacca di un minuto i diretti inseguitori.
La sua prima vittoria stagionale arriva insomma al Giro, forse un po' troppo poco per un campione della qualità di Ganna. Anche perché c'è da dire che le cronometro sono le poche gare che su strada questo corridore può aspirare a vincere, dato che il suo destino è quello del gregario: e francamente non se ne comprende la ragione, in questo mondo un po' impazzito del ciclismo contemporaneo. Ganna sembra l'erede di Moser, e più di Moser va bene in salita. Se fosse vissuto come corridore a cavaloo tra gli anni settanta e ottanta sarebbe stato sicuramente il terzo incomodo nel dualismo tra Moser e Saronni, in quella fase in cui regnava Bernard Hinault. Oggi invece corre da gregario...
Pogacar, dal canto suo, ha definitivamente chiuso la classifica. Lo aveva iniziato a fare con la prima cronometro, dove ha sconfitto Ganna, ma lo ha fatto soprattutto oggi, ampliando i distacchi in classifica generale. Le due cronometro rappresentano i due punti di snodo di questo Giro, dove, appunto, il Cannibale sloveno, ha definito la sostanza della classifica, poi ha semplicemente controllato la gara, sia da vicino che da lontano, insieme alla sua squadra.