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PANDEMIA - I poteri autoritari latinoamericani in tempo di coronavirus implementano la loro violenza

Se le speranze dei popoli sono riversate sul quello che succederà dopo la pandemia, sulle modalità cioè di riorganizzazione dei modelli di società, il presente dell'America Latina va sempre più a peggiorare. I nostri due punti di osservazione, Colombia e Brasile, ci dicono che i due rispettivi poteri autoritari continuano a perpetrare le loro deliranti e violente politiche antipopolari. Da un lato ci sono gli omicidi indisturbati nei confronti dei leader sociali, mentre dall'altro vi è un presidente fuori controllo, che, sollecitato dalla necessità di implementare i suoi "affari", e quelli dei suoi garanti, sta seriamente mettendo a rischio la salute pubblica del proprio paese. Denunciati gli omicidi dei leader sociali colombiani L'associazione Minga ha denunciato la morte del contadino indigeno Ángel Artemio Nastacuas Villareal durante la repressione delle forze di polizia a Tumaco, dipartimento di Nariño. Le organizzazioni colombiane per i dir...

PANDEMIA - L'altra Italia che si mobilita nel rispetto dei valori di comunità

"Ciao a tutti. Per tutte le persone che hanno bisogno di mangiare ma non hanno soldi per favore non andare a dormire senza aver mangiato chiamate senza vergogna. Oppure scrivete in privato siamo aperti fino mezzanotte". Con questo mesaggio, un pronto pizza bolognese si mette a disposizione della gente a cui mancano le derrate alimentari, ribaltando radicalmente la dimensione "cannibalesca" e di odio diffuso precedente all'esplosione della pandemia. E' l'altra Italia che si sta mobilitando, in modo individuale e spontaneo, in un unico abbraccio solidale con chi è in difficoltà. Mai come in questo momento l'altra Italia sta imbracciando i valori della Costituzione italiana, con lo slogan: "Se hai bisogno prendi".  Allo stesso modo, quelle Ong che negli anni passati sono stati oggetto di aggressioni politiche squadriste, sono accanto ai medici italiani che stanno lavorando a rischio della vita. E' l'altra Italia... Corona...

CORONAVIRUS - E' guerra tra pandemia e sistemi produttivi

Se c'è una cosa certa del disastro a cui il mondo è sottoposto in questo momento è che le infrastrutture del capitalismo occidentale non posseggono anticorpi per reagire ad una pandemia, che, in qualche modo, corrisponde ad una "guerra battereologica". Una guerra tra pandemia e sistemi produttivi che rischiano di implodere completamente se il disastro dovesse perdurare parecchi mesi, cosa probabile se si considera questa guerra come globale. Nel caso in cui, ad esempio, noi italiani nel giro di un mese, bene che vada, riuscissimo a sconfiggere il virus, a catena, saremmo condizionati da tutti gli altri paesi che seguirebbero nei mesi successivi, in attesa della potenziale ecatombe africana... Noam Chomsky: «Sanità devastata dal neoliberismo» Intervista Valentina Nicolì «La situazione è molto grave», mi dice. «E non c’è nessuna credibilità nell’affermazione che il virus sia stato diffuso deliberatamente». Tappata in casa come tutti, o almeno i...

MEDIO ORIENTE – Poteri, autocrati e crisi sistemiche

Le notizie di questa settimana provenienti dal Medio Oriente, oltre alle elezioni in Israele, di cui ancora si capisce poco, vedono i due dittatori, Erdogan e Putin, al centro dello scenario, in seguito allo scontro bellico a Idlib, che ha visto i due partner commerciali, l’uno contro l’altro. La scena del parlamento turco, dove l’opposizione accusa Erdogan di mandare a morire i propri soldati, dopo aver evitato ai propri figli di fare il servizio militare, è la chiave di lettura della dimensione del potere nelle contemporanee autocrazie. Anche perché da quelle accuse ne è scaturita una rissa da saloon dentro l'emiciclo del parlamento. Infine c’è il default del Libano, che arriva dopo mesi e mesi di proteste sociali. Lotta al parlamento turco dopo le critiche di un  parlamentare contro Erdogan Dozzine di parlamentari si sono uniti alla scazzottata, alcuni si sono arrampicati sui banchi per tirare pugni. Una scazzottata è scoppiata mercoledì nel parlamento turco dur...

STRAGE SIRIANA – I tre dittatori si combattono massacrando bambini e insegnati

Idlib è ormai la città simbolo del disastro siriano, che sembra non interessare più il mondo. I tre dittatori che si stanno combattendo, da un lato il presidente russo Putin insieme al presidente siriano Assad, dall’altro il presidente turco Erdogan, nel momento in cui si siedono ai tavoli di negoziato si bombardano sul campo a vicenda. Anzi, sarebbe meglio dire che combattono sulla pelle dei civili, senza risparmiare   bambini e insegnati delle scuole. Intanto dalla città c’è un movimento di un milione di persone in fuga che non sanno dove dirigersi, incagliati sulla zona di confine con la Turchia. Le forze siriane appoggiate dalla Russia uccidono più di 20 civili a Idlib Bambini e insegnanti uccisi, dall'oggi al domani, mentre la delegazione russa si recava in visita in Turchia per discutere della situazione di Idlib. Più di 20 civili sono stati uccisi negli attacchi del governo siriano contro obiettivi, comprese le scuole, in un incessante escalation nell...