38 ANNI SENZA PEPPINO, 38 ANNI CON PEPPINO


RADIO CENTO MONDI RICORDA

Ricordiamo oggi Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1978, lo stesso giorno in cui veniva trovato il cadavere di Aldo Moro.


By Marco Marano

Bologna, 9 maggio 2016
- Quel giorno nessuno si occupò di piangere quel giornalista di provincia, tranne i suoi compagni, anche perché le autorità volevano farlo passare per un suicidio/attentato dinamitardo riuscito male...

Poi però il suo lavoro è stato un esempio in chi negli anni ottanta ha fatto in Sicilia la "resistenza antimafiosa". Oggi Peppino è uno dei simboli più significativi della lotta alla mafia, con le "armi" della comunicazione. Il suo era un giornalismo che univa informazione e sberleffo insieme, producendo effetti deflagranti e unici.

L'esperienza di Radio Aut si inseriva nel contesto storico delle prime radio libere italiane che deistituzionalizzavano le informazioni e che si connotavano come "controinformazione", ponendosi in antitesi a quelli che oggi chiameremmo media mainstream.

In quel periodo, praticamente in contemporanea, a Bologna c'era un'altra esperienza radiofonica quella di Radio Alice, voce di un vero e proprio movimento di massa, dove l'attivismo politico rappresentava un sentire collettivo.

Radio Aut invece esprimeva il senso di un'avanguardia, in un momento in cui la lotta alla mafia era pressoché inesistente, anzi chi parlava di mafia in Sicilia veniva additato come un "antisiciliano".

Il messaggio che passava dai due principali giornali, la Sicilia di Catania ed il Giornale di Sicilia di Palermo, era di complicità culturale. Nella seconda metà degli anni settanta c'era solo l'esperienza antimafiosa del quotidiano l'Ora a fare da argine, poi il nulla...

Peppino ha dunque scavato un varco culturale straordinario. Grazie al suo lavoro una nuova strada si è aperta, che, nel decennio successivo, ha trovato continuità nel movimento antimafia siciliano al grido di: "le tue idee non moriranno mai"...


 


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