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Peppino è vivo e lotta insieme a noi!

Dopo quasi quarant’anni c’è chi  ancora , come il Corriere della Sera, non riesce a dire “ucciso dalla mafia”. di Marco Marano Bologna, 9 maggio 2017 – Chi negli anni ottanta ha fatto le battaglie antimafia nelle università, nei quartieri, nelle strade, ricorderà come quell’attivismo era una vera è propria “Resistenza” non solo alla violenza dei clan ma ad un intero sistema di potere di cui i clan mafiosi erano semplicemente una componente.  Il sistema di potere mafioso non era solo Badalamenti C’era la massoneria , c’era Gladio, c’erano i servizi deviati, c’erano i comitati d’affari, c’era la magistratura deviata, celebre fu il “caso Catania”. Ma c’erano anche le talpe nella polizia. C’erano i colonnelli della Democrazia cristiana che controllavano le correnti e usavano le amministrazioni comunali per bloccare i piani regolatori e sventrare i territori, e questo insieme alla costellazione pentapartitica. C’erano i cosiddetti colletti bianchi c...

Come morire per decoro urbano

Un senegalese inseguito cade senza vita su una sua chiazza di sangue: continua la lotta ai poveri e non alla povertà. di Marco Marano Bologna, 4 maggio 2017 – “ E’ di questa mattina l’operazione del Gruppo Centro volta a contrastare il commercio abusivo su area pubblica su Ponte Fabricio   # municipio1 . Sei i sequestri amministrativi, per un totale di circa trentamila euro di sanzioni . La vendita di borse e portafogli veniva effettuata su lenzuola distese in terra che, oltre a rappresentare un illecito per assenza di titoli autorizzativi, risultava dannosa   anche dal punto di vista del decoro urbano in un sito sottoposto a vincolo paesaggistico.   L’intervento, svolto da agenti in borghese, ha consentito di ripristinare l’ordine in un'area in cui abitualmente avviene un commercio illegale di merce di vario genere. ” Questo comunicato è apparso ieri sulla pagina facebook del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale . Non una parola sul fatto che in se...

Perché è stato arrestato Gabriele?

Anche al presidio di Bologna qualcuno ha continuato a far finta di non sapere, di non vedere, di non capire... di Marco Marano Bologna, 21 aprile 2017 - C'era un misto di tristezza unita a rabbia in quel giovedì 20 aprile in piazza del Nettuno a Bologna. Un tardo pomeriggio in cui una piccola folla si è radunata per portare il suo personale contributo in sostegno a Gabriele Del Grande , il giornalista, che ci piace definire “mondialista”, arrestato in Turchia, al confine con la Siria. Hanno parlato in tanti in quel pomeriggio, un microfono aperto : dal normale cittadino ad un paio di politici, dai colleghi giornalisti a qualche rappresentante delle comunità migranti di Bologna. Tutti hanno espresso il loro dolore, chi con semplicità, chi con una qualche punta di ipocrisia . In alcuni c'era una domanda che veniva lanciata come un grimaldello pesante sulla storia stessa di Gabriele: perché è stato arrestato...? La parola che fa paura: dittatura In mol...

Inaugurato in Italia il reato di orientamento ideologico

E’ la motivazione dei fogli di via agli attivisti, fermati all’ingresso di Roma, per le manifestazioni del 25 marzo contro l’Europa. di Marco Marano Bologna, 29 marzo 2017  – Dovevano partecipare al corteo delle 14,00 dal titolo  “Eurostop” , che partiva da Porta San Paolo per arrivare in Piazza Bocca della verità. Era quello promosso dall’Unità Sindacale di Base,  che vedeva  tante piccole sigle della sinistra anticapitalistica, schierati per l’uscita dell’Italia dall’Europa e dalla Nato . Sono stati  bloccati al casello di Roma nord , provenivano in pulman o in auto dal Piemonte, dal Veneto, dalla Toscana. Giovani e meno giovani, donne e uomini, attivisti No Tav, studenti dei collettivi, protagonisti delle lotte anti sfratto:  più di 150 persone . Niente a che vedere con Black bloc armati fino ai denti, esperti di guerriglia urbana. Eppure sono bastate alcune felpe con il cappuccio, un coltellino per tagliare il formaggio, un fumogeno e una mas...

La strategia della tensione del giornalismo black bloc

Hanno raccontato di tafferugli alla Bocca della verità che non ci sono stati: le cose sono andate in modo diverso. di Marco Marano Roma, 26 marzo 2017 – Il corteo di protesta “Eurostop” per la ricorrenza dei trattati europei a Roma, svoltosi nel pomeriggio del 25 marzo, ha visto il dispiegamento del giornalismo mainstream, “in tenuta antisommossa” , impegnato a raccontare di inesistenti tafferugli causati da imprecisati antagonisti nel pezzo finale del corteo, alla Bocca della verità. In realtà le cose sono andate in modo assai differente , in un surreale scenario dove tra lo schieramento della polizia e i manifestanti c’era un vero e proprio cordone di fotografi e cameramen desiderosi di raccontare qualcosa che non è mai avvenuto. Ma partiamo dall’inizio… Il corteo radunato a Porta San Paolo, alle spalle della Piramide, doveva partire alle 14,00. Già dall’inizio era palpabile l’attenzione della stampa nazionale e internazionale, con un imponente dispiegame...

Un tentato omicidio nella città dei benpensanti

Il contesto sociale nel quale è maturato l'atto criminale contro un migrante a Rimini, racconta di una città anestetizzata. di Marco Marano Emmanuel, giovane nigeriano di 25 anni, era solito passare le sue giornate in quel supermercato a Marina centro, nella zona più turistica di Rimini . Come tanti ragazzi che non hanno di che campare, cercava di sbarcare il lunario con le monetine dei carrelli , sempre in modo educato e con uno sguardo di chi le sofferenze della vita sa cosa sono. Del resto è arrivato da un inferno chiamato Nigeria , dove la vita vale meno che niente. Chissà cosa ha pensato Emmanuel quando nel tardo pomeriggio di mercoledì 22 marzo quell’uomo di 30 anni, Valerio Amato, romano residente a Rimini, ha iniziato ad inveire contro di lui: “Negro di merda tornatene nel tuo paese!” Poi non contento lo ha accoltellato più volte , ma il ragazzo è riuscito a scappare, per cui il razzista lo ha inseguito e lo ha messo sotto con l’auto . Adesso Emmanuel è ricovera...

L'ultima offensiva su Mosul

L'iniziativa annunciata dal primo ministro iracheno, riguarda l'attacco all'Isis nella parte occidentale della città.  di Marco Marano Nella prima mattinata di domenica 19 febbraio Haider al-Abadi ha annunciato, in una breve dichiarazione televisiva, che è partita la nuova fase dell'operazione militare finalizzata a riconquistare, dalle mani dei jihadisti, l'area ovest della città, l'ultimo baluardo ancora sotto il controllo dell'Isis, occupata nel giugno del 2014. L'azione militare parte dalla liberazione di Ninive una cittadina poco lontano della città irachena divenuta capitale dell'Isis in Iraq. L'offensiva su Mosul era iniziata lo scorso 17 ottobre e dopo tre mesi di combattimenti, le forze federali irachene, in gennaio, hanno preso possesso della parte orientale. Le deboli linee di difesa jihadiste L'area occidentale di Mosul, dove si trovano le principali strutture di supporto jihadiste, anche se è di min...