LA GUERRA IN LIBIA E' INIZIATA, MA IN GRAN SEGRETO


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La notizia è stata rivelata sul numero di oggi del quotidiano Le Monde. A quanto rivela il giornale francese, il Presidente Hollande ha dato il via agli attacchi delle forze speciali.

By Marco Marano

Le operazioni militari sono coordinate dai servizi di intelligence francesi, coadiuvate da quelli inglesi e americani, i quali si erano già insediati sul territorio libico in novembre per studiare e prendere informazioni sulla situazione territoriale. Le Monde ha citato una fonte tra gli alti funzionari della difesa, la quale ha esplicitamente dichiarato: "L'ultima cosa da fare sarebbe quella di intervenire in Libia. Dobbiamo evitare qualsiasi impegno militare palese e agire con discrezione". Ecco perché non è direttamente coinvolto l'apparato militare nelle operazioni belliche ma l'intelligence.

Il ministero della difesa francese ha confermato soltanto che è stata costituita una base logistica nel nord del Niger, al confine con la Libia, e che aerei militari hanno già svolto diversi voli di ricognizione. "L'obiettivo non è quello di vincere una guerra, ma frenare l'ascesa dell'Isis, colpendo le sue strutture". E' proprio questo che sembra emergere dalle informazioni contenute nel rapporto di cui Le Monde è venuto in possesso.



In effetti il primo vero raid aereo condotto congiuntamente con gli alleati, americani e inglesi, è stato effettuato il 19 febbraio a Sabrata, nella Libia occidentale. Lì vi era un campo militare dell'Isis con una sessantina di miliziani jihadisti, tra cui il tunisino Noureddine Chouchane, accusato dei due attacchi contro i turisti in Tunisia lo scorso anno. Sono stati uccisi, in questa azione, una cinquantina di persone, tra cui due dipendenti dell'ambasciata serba, che erano stati rapiti. Sebrata sembra essere uno dei luoghi dove già si combatte, poiché proprio oggi un commando jihadista è entrato in città per circa tre ore, mentre i soldati a difesa di questa sorta di avamposto erano impegnati in un'altra operazione. Prima di essere respinti i miliziani hanno ucciso 19 persone, di cui 12 decapitati.


La strategia jihadista sembra essere quella di colpire i siti petroliferi come i due depositi di greggio a Sida, per indebolire il sistema produttivo libico e far sprofondare ancora di più il paese nel caos. La strategia francese, invece, è quella di avviare una campagna bellica non ufficiale, anche per frammentare le informazioni verso le opinioni pubbliche mondiali. Da metà febbraio le forze speciali francesi sono state avvistate nella parte orientale della Libia, ma sembra che oltre ai soldati in uniforme agiscano uomini cosiddetti “invisibili”.

Nel frattempo anche l'Italia, che aveva già mandato la sua intelligence in novembre, insieme a quelle degli alleati, si sta preparando alla guerra, predisponendo la base di Sigonella per i droni, oltre ad un reparto dei paracadutisti, che ancora non si è capito se entrerà in gioco. Quello che sembra emergere è che le strategie militari non verranno condotte su larga scala ma con interventi studiati sia da cielo che in terra...
 

Credits AP, Reuters
 
 
 
 
 

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