IL BRASILE SULL'ORLO DEL BARATRO ISTITUZIONALE, MENTRE ALEGGIA IL FANTASMA DELLA DITTATURA NATA NEL 1964

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Nell'ultima settimana si sono intensificati gli eventi di artisti e intellettuali  che stanno dando voce ad un movimento d'opinione lungo l'intero Brasile, contro il tentativo di impeachment della presidentessa Dilma Rousseff, al centro di un conflitto istituzionale senza precedenti, che riporta alla mente la defenestrazione di  Joao Goulart, da cui prese avvio la dittatura militare.
 
By Marco Marano
 
 
 
NÃO VAI TER GOLPE è lo slogan che imperversa nelle strade del paese, questo perché le accuse rivolte alla Roussef non costituiscono un crimine secondo gli articoli 85 e 86 della Costituzione brasiliana del 1988, poiché riguarda la cosiddetta “pedalata fiscale” cioè un ritardo nel passaggio di denaro dalla contabilità dello Stato a banche e a enti pubblici responsabili delle operazioni finanziarie di alcuni programmi d'intervento sociale.

Questo movimento d'opinione che sta dilagando nelle strade e sul web, è chiamato #VemPraDemocracia e ha raccolto le adesioni oltre che del mondo delle arti, della musica e delle scienze anche alcuni partiti storici brasiliani come il Partido Socialismo e Liberdade (PSOL), il Partido dos Trabalhadores (PT), il Partido Comunista do Brasil (PCdoB) e il Partido da Causa Operária (PCO). A questi si sono unite organizzazioni studentesche, sindacati, organizzazioni per i diritti umani, media informativi alternativi...
 
 
 
Quello che si sta creando in Brasile è un vero e proprio scontro tra due pezzi di società. Dall'altra parte, accusati di stare ordendo un vero e proprio colpo di stato, simile a quello del '64, vi è la stampa mainstrem, con in testa Rete Globo, il principale network televisivo brasiliano, pezzi della magistratura, veicolati dall'opposizione parlamentare, il cui leader è il Presidente della Camera Eduardo Cunha, colui che ha espressamente chiesto l'impeachment. Ma è anche uno dei principali personaggi coinvolti nello scandalo che ha travolto il Brasile: Petrobras. Una sorta di tangetopoli alla brasiliana, dove questa compagnia petrolifera statale, guidata direttamente dalla Presidentessa, sembra che abbia finanziato illecitamente un pò tutto il sistema politico brasiliano. Il presidente della Camera, in tal senso, è indagato dalle autorità svizzere per alcuni conti intestati a lui e alla moglie, frutto delle tangenti sugli appalti Petrobras.
 
 
 
Ma non solo, nel comitato di impeachment ci sono 34 indagati dalla Corte Suprema. Se approvato, il voto andrà alla Camera dei Rappresentanti, dove 271 deputati sono sotto accusa per reati che vanno dalla frode all'omicidio. Per cui lo scontro sociale è il risultato di un vero e proprio conflitto istituzionale, nel quale i cosiddetti “golpisti” stanno cercando di avviare le procedure di impeachment prima che venga processato il presidente della camera Cunha.
 
 
 
 
La paura più grande che serpeggia all'interno del movimento #VemPraDemocracia è che le conquiste sociali degli anni passati possano disperdersi per il momento di crisi economica e di sfiducia nei confronti sia della Rousself che di Lula, l'ex presidente, anch'esso ultimamente preso di mira dalla magistratura, in questa sorta di guerra interistituzionale.
 
 
 
In un manifesto firmato da intellettuali e accademici si sottolinea che: “vediamo il serio rischio che la retorica contro la corruzione venga utilizzata per destabilizzare un governo democraticamente eletto, allo stesso modo con cui venne utilizzata prima della caduta dell'ex presidente Joao Goulart (1964), e che diede il via successivamente alla dittatura militare.”








Fonti Pós Tv, Agência Brasil, Pensa Brasil
Credits Pós Tv


Link:
http://postv.org/post/141454971967/teatro-pela-democracia-rio-de-janeiro
http://www.mapadademocracia.org.br/entenda-o-golpe/

Per maggiori informazioni:
https://www.facebook.com/groups/teatropelademocracia/?fref=ts
https://www.facebook.com/canalpostv/?fref=ts

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