RADIO CENTO MONDI CRONACHE
Il
richiamo delle proteste che da un mese a questa parte stanno
mobilitando ampi pezzi della società francese, per combattere contro
le politiche neo-liberiste del governo socialista, è stato raccolto
a Bologna contro lo sgombero di un edificio in via Irnerio, occupato
da due anni, che il policlinico Sant'Orsola ha messo in vendita su
una base d'asta di 4 milioni di euro.
By Marco Marano
I reparti della celere si sono schierati lungo la
via Irnerio già alle sei del mattino. La strada è stata
completamente chiusa al traffico per delle centinaia di metri e
questo, come avviene spesso a Bologna, ha anchilosato il traffico
sulle arterie adiacenti che portano lungo i viali. C'era lo stabile
numero 13 da sgomberare. Una occupazione durata due anni, in 22
appartamenti lasciati in disuso dal 2009, dove vivevano 14 famiglie,
cioè una cinquanta di persone e una decina di minori.
La
settimana scorsa c'era stata una trattativa tra la proprietà, il
Comune e il sindacato autonomo Asia-Usb, l'organizzazione di base
solidale che dall'inizio ha sostenuto l'occupazione. Ma si è capito
subito che le trattative non avrebbero fruttato nessun risultato
quando 13 attivisti, poi denunciati, si sono asserragliati sul tetto
di Palazzo d'Accursio.
Una
mattina estremamente drammatica, sviluppatasi fra tre cariche della
polizia, e le procedure di sgombero. Tra le urla della gente vicino
agli occupanti, che invocava senso di giustizia nel mettere per la
strada donne e minori che non hanno di che vivere, e le bandiere del
sindacato Asia-Usb che continuavano a sventolare tra le finestre.
Una
volta che le cariche hanno sortito l'effetto di disperdere gli
attivisti e piano piano le persone venivano fatte scendere dai piani
superiori dell'edificio, un corteo ha ha occupato due chiese
adiacenti, come per invocare l'intervento al nuovo vescovo di Bologna
Monsignor Matteo Zuppi, uomo di chiesa vicino allo stile
"egualitario" di Papa Francesco.
In
quel momento l'alto prelato si trovava dall'altra parte della città,
all'inaugurazione di un evento organizzato dalle Acli, legato
all'inserimento lavorativo di richiedenti asilo. Una situazione un pò
stridente con quello che nel frattempo avveniva in centro, poiché
una delegazione di consiglieri comunali, tra cui l'assessore Rizzo
Nervo, sfidava a calcio una rappresentativa di rifugiati.
L'assessore al Welfare Frascaroli, anch'essa presente all'evento
delle Acli, scaricava le responsabilità della situazione proprio
sulle spalle dell'Asia-Usb, accusati di voler politicizzare a tutti i
costi l'occupazione di via Irnerio.
Probabilmente
l'accusa dell'assessora Frascaroli era relativa alle parole scritte
nel comunicato stampa: "...L’assenza di risposte concrete e le
scelte del governo Renzi, dirette alla privatizzazione di quel poco
che resta di patrimonio residenziale pubblico, non possono che
alimentare il conflitto. L’USB e l’AS.I.A. sono impegnate ad
allargare e generalizzare le proteste sui temi sociali, a cominciare
dalla drammatica questione abitativa, affinché nel Paese si produca
una mobilitazione generale in grado di produrre un’inversione di
tendenza".
Ed è
proprio questo il punto, che è necessariamente politico, ma che non
riguarda solo Bologna, Renzi, l'Italia, ma tutto il sistema
occidentale, che sia la destra o la sinistra a governare e i fatti
che da oltre un mese si stanno evolvendo in Francia, con la nascita
del movimento "Nuit debout", ne sono la chiave di lettura.
Dice il filosofo Jacques Rancière, autore del "Maestro
ignorante" e del "Disaccord", punto di riferimento del
movimento francese: "La Loi Travail è apparsa come il culmine
di tutto un processo di privatizzazione dello spazio pubblico, della
politica, della vita…Ma noi siamo ora al termine di una grande
offensiva che alcuni definiscono neo-liberale e che io chiamerei
piuttosto offensiva del capitalismo assoluto, che tende alla
privatizzazione di tutti i rapporti sociali e alla distruzione degli
spazi collettivi in cui due mondi si affrontavano. Contro questa
privatizzazione e individualizzazione è nato un desiderio un po’
astratto di comunità, che ha trovato, per materializzarsi, l’ultimo
luogo disponibile, la strada..."
Il
Policlinico Sant'Orsola già due anni orsono aveva chiesto che il
Comune facesse evacuare l'edificio di via Irnerio, con la motivazione
data dai dirigenti che la loro mission non è il disagio abitativo ma
tutelare la salute dei cittadini, come se i diritti naturali per una
società civilizzata potessero essere messi in competizione. Fatto
sta che non essendoci un compratore nella aste che si sono succedute
lo sgombero non è avvenuto. Adesso è lecito pensare che con i 4
milioni di base d'asta dello stabile, il Sant'Orsola possa pensare
davvero alla salute dei cittadini...
Ancora
Jacques Rancière: "L’occupazione, un tempo, aveva il suo
luogo privilegiato nella fabbrica, dove la comunità operaia
affermava il proprio potere sul luogo e sul processo al cui interno
subiva il potere padronale e faceva così di quel luogo privato uno
spazio pubblico. Essa si pratica oggi nelle strade, nelle piazze,
come negli ultimi spazi pubblici dove si può essere in comune,
discutere e agire in comune... "
Credits: repubblica.it, Reuters
Commenti
Posta un commento