BREVI DA BASSO - I diritti lesi dei migranti latinoamericani


La fotografia di oggi sui confini latinoamericani ci porta in Salvador e Messico. Nel primo caso troviamo il rafforzamento delle forze dell’ordine attraverso l’apparato militare, che, solo dal punto di vista visivo, terrorizzano i migranti, al punto che i vecchi valichi di frontiera sono ormai abbandonati. Se il Messico sta conducendo, in sintonia col governo americano, la militarizzazione dei suoi confini, al tempo stesso, nel paese a stelle e strisce, ha organizzato task force di avvocati, nelle sedi consolari, per supportare i migranti messicani.


Aumento degli agenti di polizia nel confine meridionale, rompono i sogni dei migranti

Paso El Limón, Suchiate, Chis - L'aumento della sorveglianza militare in questo vivace confine fluviale con il Guatemala ha scoraggiato i migranti che lo attraversavano da tempi più tranquilli, per non parlare degli ultimi otto mesi, quando il flusso di persone che arrivavano con la bussola, saliva drammaticamente a nord. Da qui è possibile vedere il ponte internazionale, a circa 500 metri, oggi quasi deserto.

Alcuni ancora provano, ma il filtro è strutturato da dozzine di truppe della Guardia Nazionale (GN), una manciata di agenti dell'Istituto Nazionale di Migrazione (INM), totalmente sotto gli ordini della GN, e diversi membri della Polizia Federale (PF).

Lungo la riva sinistra del fiume si trova Suchiate, saldamente in mano alla Guardia Nazionale: fucili, giubbotti antiproiettile, uniformi verdi e bracciali con l'aquila come effige. Sono della Marina e dell'Esercito, lavorano insieme e non si distinguono. Differiscono solo i loro stivali: i primi sono in pelle, gli altri in nero.

FONTE: La Jornada


Avvocati pronti a proteggere i migranti dalle incursioni degli Stati Uniti

Città del Messico -  Il Ministero degli Affari Esteri ha riferito che finora quest'anno c'è stato un aumento del 140% nel numero di avvocati di consulenza nei consolati negli Stati Uniti e ha indicato che la rete consolare farà visite immediate ai centri di detenzione per immigrati.

L'ufficio guidato dal ministro degli Esteri Marcelo Ebrard ha ribadito che è pronto a proteggere i diritti della comunità messicana che si trova negli Stati Uniti nel caso in cui le operazioni migratorie siano svolte in quel paese.

Le visite ai centri di detenzione per immigrati hanno l'obiettivo di identificare possibili casi di abuso, persone in situazioni di vulnerabilità e casi di separazione familiare.

Il Ministero ha anche spiegato che al momento, le rappresentanze del Messico hanno il sostegno di oltre 400 avvocati e varie organizzazioni nazionali e locali specializzate, che sostengono di valutare i casi in cui le persone hanno diritto a regolarizzare il loro status.

Allo stesso modo, la rete consolare svolge costantemente azioni di protezione preventiva, tra cui spicca la recente tenuta di workshop informativi in ​​cui i diritti delle persone sono diffusi indipendentemente dal loro status migratorio, e viene fornita una consulenza personalizzata per sapere se Potrebbero regolarizzare il loro stato di immigrazione.

Il Ministero degli Affari Esteri ha messo a disposizione della comunità il numero di telefono del Centro di informazione e assistenza per i messicani (CIAM), (520) 623 7874, nel caso in cui i cittadini degli Stati Uniti abbiano domande o richiedano assistenza consolare.


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