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Visualizzazione dei post da gennaio, 2012

L’hogra, il potere e la rivoluzione rubata

 foto ANSA "Vedrai che prima o poi le cose si aggiustano anche per noi!" Glielo ripeteva sempre al fratello minore Salem. Che forza d’animo che aveva questo piccolo grande uomo, in quel centro agricolo a 160 chilometri da Tunisi. E chissà che anche quella mattina, che avrebbe cambiato il mondo arabo, Mohammed non l’avesse pensato, cioè che un giorno avrebbe potuto mettere a frutto quella laurea in Lingue e Letteratura araba, appesa al muro nella casa dei suoi genitori, come un vanto, ma forse soprattutto come un simbolo di speranza, per riscattare l’intera famiglia. Il 72 per cento dei disoccupati tunisini hanno dai 15 ai 29 anni, di questi il 60 per cento sono laureati. Paradossalmente però la disoccupazione non era la cosa peggiore da sopportare ai tempi di Ben Alì, peggio di tutte era l’ hogra , cioè l’umiliazione imposta dal potere assoluto delle autorità e dal disprezzo riversato nei confronti dei cittadini comuni. Solo chi ha vissuto in terre governate dalla mafia