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Visualizzazione dei post da marzo, 2017

Inaugurato in Italia il reato di orientamento ideologico

E’ la motivazione dei fogli di via agli attivisti, fermati all’ingresso di Roma, per le manifestazioni del 25 marzo contro l’Europa. di Marco Marano Bologna, 29 marzo 2017  – Dovevano partecipare al corteo delle 14,00 dal titolo  “Eurostop” , che partiva da Porta San Paolo per arrivare in Piazza Bocca della verità. Era quello promosso dall’Unità Sindacale di Base,  che vedeva  tante piccole sigle della sinistra anticapitalistica, schierati per l’uscita dell’Italia dall’Europa e dalla Nato . Sono stati  bloccati al casello di Roma nord , provenivano in pulman o in auto dal Piemonte, dal Veneto, dalla Toscana. Giovani e meno giovani, donne e uomini, attivisti No Tav, studenti dei collettivi, protagonisti delle lotte anti sfratto:  più di 150 persone . Niente a che vedere con Black bloc armati fino ai denti, esperti di guerriglia urbana. Eppure sono bastate alcune felpe con il cappuccio, un coltellino per tagliare il formaggio, un fumogeno e una maschera antigas per portare que

La strategia della tensione del giornalismo black bloc

Hanno raccontato di tafferugli alla Bocca della verità che non ci sono stati: le cose sono andate in modo diverso. di Marco Marano Roma, 26 marzo 2017 – Il corteo di protesta “Eurostop” per la ricorrenza dei trattati europei a Roma, svoltosi nel pomeriggio del 25 marzo, ha visto il dispiegamento del giornalismo mainstream, “in tenuta antisommossa” , impegnato a raccontare di inesistenti tafferugli causati da imprecisati antagonisti nel pezzo finale del corteo, alla Bocca della verità. In realtà le cose sono andate in modo assai differente , in un surreale scenario dove tra lo schieramento della polizia e i manifestanti c’era un vero e proprio cordone di fotografi e cameramen desiderosi di raccontare qualcosa che non è mai avvenuto. Ma partiamo dall’inizio… Il corteo radunato a Porta San Paolo, alle spalle della Piramide, doveva partire alle 14,00. Già dall’inizio era palpabile l’attenzione della stampa nazionale e internazionale, con un imponente dispiegame

Un tentato omicidio nella città dei benpensanti

Il contesto sociale nel quale è maturato l'atto criminale contro un migrante a Rimini, racconta di una città anestetizzata. di Marco Marano Emmanuel, giovane nigeriano di 25 anni, era solito passare le sue giornate in quel supermercato a Marina centro, nella zona più turistica di Rimini . Come tanti ragazzi che non hanno di che campare, cercava di sbarcare il lunario con le monetine dei carrelli , sempre in modo educato e con uno sguardo di chi le sofferenze della vita sa cosa sono. Del resto è arrivato da un inferno chiamato Nigeria , dove la vita vale meno che niente. Chissà cosa ha pensato Emmanuel quando nel tardo pomeriggio di mercoledì 22 marzo quell’uomo di 30 anni, Valerio Amato, romano residente a Rimini, ha iniziato ad inveire contro di lui: “Negro di merda tornatene nel tuo paese!” Poi non contento lo ha accoltellato più volte , ma il ragazzo è riuscito a scappare, per cui il razzista lo ha inseguito e lo ha messo sotto con l’auto . Adesso Emmanuel è ricovera