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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

La guerra turca in Siria contro il popolo kurdo

Notizie dal Rojava Mentre si combatte per liberare definitivamente Mosul dal giogo dell’Isis, la Turchia continua le incursioni del suo esercito in Rojava, per annientare le forze militari kurde, le stesse che si stanno mobilitando per la nuova operazione anti Isis su Raqqa, capitale siriana del califfato by Marco Marano Bologna, 28 ottobre 2016 – L’invasione dell’esercito turco in Rojava, cioè la confederazione cantonale del nord della Siria, composta prevalentemente da cittadini kurdi oltre che assiri e armeni, diventa sempre più violenta, proprio quando gli occhi sono tutti puntati sulla liberazione di Mosul. I soldati dell’esercito turco si sono trasformati in invasori di questo pezzo di terra nord siriana, aprendo il fuoco nel villaggio di confine di Sorka, nella periferia di Efrîn, cantone "west Kurdistan" del Rojava, contro i civili che protestavano per la presenza delle truppe turche, le quali dopo essere entrati in Rojava hanno iniziato a costruir

I nuovi muri italiani: Vergogna! Vergogna! Vergogna!

Radio Cento Mondi News Values Vergogna alla popolazione razzista di Goro, che parla di invasione per 12 donne, di cui una incinta, e 8 bambini. Vergogna al Prefetto che di fronte alle barricate, illegali e anticostituzionali, ha assecondato gli istinti più bassi di un “popolino” meschino. Vergogna al Sindaco di Goro, che cerca di dividersi, all’italiana, tra l’immagine razzista e i desiderata dei concittadini xenofobi. By Marco Marano Bologna, 24 ottobre 2016 – Hanno protestato per tutta la notte i cittadini di Gorino, frazione di Goro, nel delta del Po ferrarese. 12 donne rifugiate, di cui una incinta, con i loro 8 figli, erano state destinate in un ostello del luogo. Tutta la notte a protestare. Loro, non si dicono razzisti, ma quelle non le vogliono… “Non abbiamo niente per noi, figuriamoci per loro…” E ancora: “ Prima arrivano in 12 e poi ci invadono a migliaia… Noi non li vogliamo…!” Una notte passata così, al punto che la diocesi parla di “notte che ripugna la

L’Isis in fuga da Mosul a Raqqa, braccato dal popolo kurdo

Notizie dal Rojava I Peshmerga kurdo-iracheni premono i tagliagole dell’Isis su Mosul che fuggono da una strada non mappata verso Raqqa, in Siria. Così, sulla linea di confine tra i due paesi, i kurdo-siriani dell’SDF cercano di catturarli. by Marco Marano Bologna, 21 ottobre 2016 – La presenza kurda all’interno del conflitto siriano è quella che più sta dando una impronta ai combattimenti fuori da Aleppo, le cui vicende sembrano contestualizzarsi in una guerra dentro la guerra. Questo poiché nei piani del dittatore Assad e dei suoi alleati russo-iraniani Aleppo sembra essere la città nevralgica per riconquistare l’intero paese, anche perché lì l’alleanza di regime non combatte principalmente contro l’Isis, ma contro una costellazione di gruppi ribelli, anche moderati. Allo stato attuale però le due città al centro delle vicende belliche contro l’Isis, che caratterizzano la guerra in termini inter-regionali, sono Mosul, in Iraq e Raqqa, capitale economica del cal

Come perseguitare i rifugiati: il nuovo metodo romano

RADIO CENTO MONDI CRONACHE La situazione sconcertante dei rifugiati, prevalentemente eritrei, "evacuati" dal centro di accoglienza spontaneo di via Cupa, il Baobab, ormai sta assumendo dimensioni di demenza autoritaria: non hanno un posto dove dormire e adesso gli viene vietato di riunirsi tra di loro per una questione di decenza sociale by Marco Marano Bologna, 15 ottobre 2016 – Ci siamo dunque, il fondo è stato toccato, anche se, come si dice, a quello non c'è mai fine. Se il contesto è quello di una città allo sbando, che non sa e non vuole costruire soluzioni civili per l'accoglienza ai rifugiati, che scappano da persecuzioni e guerre, come vorrebbe l'articolo 10 della Costituzione italiana, i fatti delle ultime giornate raccontano delle miserevoli condizioni in cui versano le istituzioni italiane. L'assunto è che a Roma non ci sono spazi, risorse e strumenti per accogliere dignitosamente i rifugiati. Vista la situazion

Centinaia di ribelli siriani aderiscono all’alleanza filo-kurda

Notizie dal Rojava Nella guerra trasversale e asimmetrica siriana, un gruppo di ribelli, cooperanti con l’esercito turco, il quale attacca le postazioni kurde, hanno aderito all’alleanza politica e militare della confederazione democratica del Rojava. by Marco Marano Bologna, 14 ottobre 2016 – La notizia di questa settimana è davvero eclatante, nel quadro complessivo del conflitto siriano. “ Free Syrian Army” (FSA) è una di quelle sigle islamiche che combattono a fianco della Turchia, sia nel nord che nel sud del paese. Ieri, alcuni ufficiali, hanno tenuto una conferenza stampa nella città di Hasakah, in cui hanno annunciato di volersi staccare da questa organizzazione militare, insieme ai loro uomini, per entrare nelle file del “ Syrian Democratic Forces”( SDF ), cioè l’alleanza militare di kurdi, assiri e armeni, che hanno costituito in Rojava l’Alleanza Democratica Siriana, dando vita all’ Assemblea Democratica della Federazione del Nord della Siria , che sta

Gli sgomberi, i manganelli, il divieto al diritto di cronaca e le oligarchie metropolitane

RADIO CENTO MONDI CRONACHE Nel tempo del “Partito della Nazione” il bene pubblico si gestisce col manganello, che non rientra in una logica autoritaria ma in una oligarchica, dove l'interesse dei pochi deve necessariamente prevalere sui più deboli… by Marco Marano Bologna, 12 ottobre 2016 – Quello che si è consumato ieri a Bologna, al civico 7 di via Mario de Maria, è stato l’ultimo atto del piano di sgomberi, da parte del Comune, degli immobili privati e pubblici occupati da pezzi di popolazione che non hanno niente, nemmeno un posto dove ripararsi o vivere con dignità. Le dinamiche dello sgombero sono state le stesse di quelle portate avanti da un anno e mezzo a questa parte. Schieramento di polizia e carabinieri in prima mattinata, intorno alle sei del mattino, in tenuta antisommossa, conseguente blocco del traffico, e barricata di difesa dell’organizzazione solidale Social Log. In realtà qualcosa di diverso c’è stato e cioè la violenza della polizia che

Medici Senza Frontiere: gli ospedali di Aleppo come obiettivi strategici della guerra!

RADIO CENTO MONDI NEWS VALUES Sembrava impossibile sprofondare ancora di più negli abissi del disastro umanitario fino a questo momento raggiunto in Siria. Ma ciò sta accadendo, con i bombardamenti che prendono di mira proprio le strutture sanitarie, trasformate in obiettivo strategico dell’alleanza russo-sciita attorno al dittatore Assad. by Marco Marano Bologna, 10 ottobre 2016 – Carlos Francisco è capo missione di MSF in Siria, ed è proprio di ieri la sua ultima denuncia sul modo in cui sono precipitati gli eventi in Siria, con un comunicato che descrive l’indescrivibile: « I pazienti hanno accesso limitato alle cure sanitarie nei pochi ospedali ancora attivi e parzialmente funzionanti ». MSF supporta circa 160 centri sanitari e ospedali in tutta la Siria, di cui otto ad Aleppo e gestisce direttamente sei strutture sanitarie in tutto il paese. Il punto è che gli ospedali vengono ormai colpiti indistintamente e addirittura diventano obiettivo militare, come i quattr

La scuola come antidoto all’odio nel disastro umanitario siriano

NOTIZIE DAL ROJAVA Mentre distruzione, massacro dei civili, scontri fra eserciti costituiscono la cronaca ordinaria della disumanità, in Rojava inizia una storia di universale ma straordinaria normalità: ritornare a scuola per studiare le lingue delle diverse nazionalità presenti sul territorio. by Marco Marano Bologna, 7 ottobre 2016 –   Se l’assedio di Aleppo, che sta causando un disastro umanitario senza precedenti, per il massacro della popolazione civile, rappresenta il punto nevralgico del conflitto siriano, in realtà sulle linee di confine si sviluppano altre guerre di posizione di altri eserciti, oltre quelli legati al dittatore Assad e ai ribelli, di varia natura. Ma le notizie che arrivano dal Rojava, cioè la parte settentrionale della Siria abitata prevalentemente dal popolo kurdo, che si è auto-organizzata in una confederazione cantonale, raccontano storie di normalità nel quadro di un furibondo conflitto. Mentre questo territorio continua a subire gli

Il referendum ungherese, lo spettro del nuovo fascismo e l'Europa dei popoli

Radio Cento Mondi ReWind Il paradosso del referendum ungherese su NO ai migranti rivela un paese economicamente allo strenuo delle forze che vede emigrare i propri giovani che aspirano ad un futuro migliore. By Marco Marano Bologna, 2 ottobre 206 - Sono 8,3 milioni gli elettori ungheresi che oggi dovranno recarsi alle urne per votare il referendum voluto dal dittatore bianco Viktor Orban, capo del governo. Il quesito così viene declinato: "Volete consentire all'Unione Europea di decidere sulla ricollocazione obbligatoria in Ungheria di cittadini non ungheresi senza il consenso del parlamento?" Dalla parte del No sta il sistema di potere costituito dal partito nazionalista Fidez e dall'organizzazione neo-nazista Jobbick, i quali governano insieme ormai da cinque anni. La maggioranza di chi andrà a votare si esprimerà per il No ovviamente, anche perché la propaganda di regime in questi mesi è stata ferocissima, ribaltando i piani di sig