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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

STRAGE SIRIANA – I tre dittatori si combattono massacrando bambini e insegnati

Idlib è ormai la città simbolo del disastro siriano, che sembra non interessare più il mondo. I tre dittatori che si stanno combattendo, da un lato il presidente russo Putin insieme al presidente siriano Assad, dall’altro il presidente turco Erdogan, nel momento in cui si siedono ai tavoli di negoziato si bombardano sul campo a vicenda. Anzi, sarebbe meglio dire che combattono sulla pelle dei civili, senza risparmiare   bambini e insegnati delle scuole. Intanto dalla città c’è un movimento di un milione di persone in fuga che non sanno dove dirigersi, incagliati sulla zona di confine con la Turchia. Le forze siriane appoggiate dalla Russia uccidono più di 20 civili a Idlib Bambini e insegnanti uccisi, dall'oggi al domani, mentre la delegazione russa si recava in visita in Turchia per discutere della situazione di Idlib. Più di 20 civili sono stati uccisi negli attacchi del governo siriano contro obiettivi, comprese le scuole, in un incessante escalation nell

STRAGE IN GERMANIA – Quando la follia si trasforma in xenofobia

Questa mattina la Germania si è svegliata in un grido di dolore. Un pazzo ha ammazzato nove persone a più riprese, tra cui la madre. Le motivazioni deliranti  sono state trovate dentro un video che esplicita la dimensione xenofoba dentro cui è confluita la sua follia. In Germania, la procura federale apre le indagini sugli attacchi di Hanaul   Le sparatorie contro due shisha bar mercoledì sera in questa città vicino a Francoforte hanno provocato nove morti, molti dei quali di origine curda. La Germania si è svegliata scioccata giovedì 20 febbraio, quando si è saputo di una doppia sparatoria che mercoledì a sera tardi ha colpito due shisha bar a Hanau (Assia), una città di 90.000 abitanti situata a circa 20 chilometri a est di Francoforte. Il bilancio è terribile: nove morti e diversi feriti, tra cui almeno uno è tra la vita e la morte. L'accusa federale, competente nei casi di terrorismo, sospetta di una  "motivazione xenofoba"  avviando le indag

SIRIA - Il sultano turco all'arrembaggio

Il “sultano” turco Erdogan continua con le sue alleanze trasversali che variano a seconda delle condizioni di forza, disponibile ad allearsi con qualcuno per poi cambiare posizione in ragione delle condizioni contestuali. Così, questa volta ha minacciato che farà "tutto il necessario" per respingere le forze del governo siriano a Idlib. Questo significa che l’alleanza con la Russia inizia a scricchiolare… Nel frattempo l’offensiva ha scatenato una delle peggiori crisi umanitarie degli ultimi decenni: da dicembre 2019 circa 700.000 persone sono fuggite dalle loro case. Le condizioni dei campi vicino al confine turco peggiorano sempre di più, considerando le migliaia di sfollati che si stanno accalcando. Erdogan: la Turchia colpirà le forze del governo siriano "ovunque" Il presidente Erdogan afferma che la Turchia spingerà le forze del governo siriano oltre i posti di osservazione in Idlib "con ogni mezzo necessario". Il Presidente R

AMERICA LATINA - Il cinico bilancio del 2019 sulla repressione contro i migranti

E’ passato un anno da quel 29 gennaio 2019 e si fanno i bilanci sulla situazione al confine messicano con gli Usa. Un bilancio drammatico che il presidente americano, con un cinismo miserando, ha glorificato durante il discorso sull’Unione.  I dati riportano una diminuzione degli arresti al confine. Human Rights Watch in un rapporto fa il suo bilancio dei morti in El Salvador, cioè dei migranti rispediti nel paese che sono stati uccisi. Ma in 63 mila restano in attesa di asilo negli Stati Uniti. Appuntamento con la morte di quelli deportati da Trump in El Salvador Almeno 138 persone deportate negli Stati Uniti in El Salvador negli ultimi anni sono state uccise al loro ritorno, ha dichiarato Human Rights Watch in un rapporto pubblicato mercoledì, mentre l'amministrazione Trump rende difficile per i centroamericani cercare rifugio nel paese. La maggior parte delle morti documentate da HRW nel rapporto è avvenuta meno di un anno dopo il ritorno dei deportati in El Sa