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Visualizzazione dei post da luglio, 2019

BREVI DA BASSO - Il caos centroamericano voluto da Trump

Le vicende legate alle nuove disposizioni statunitensi sull’immigrazione, avviate ad inizio giugno, stanno generando il caos nei paesi da cui i rifugiati fuggono: Guatemala, Honduras, El Salvador, ma anche Messico. In Guatemala, paese estremamente corrotto, il presidente Morales ha bypassato la censura della Corte Costituzionale, imponendo l’accordo con Trump che riconosce il paese come “sicuro", al fine di poter accogliere le richieste di asilo che gli States non vogliono. Ma la crudeltà dell’inquilino della Casa Bianca, viene definita dalla notizia del modo in cui ancora oggi i bambini migranti vengono separati dai genitori, subendo violenze nei centri di detenzione. Secondo il governo, hanno firmato un accordo (senza limiti) per i visti agricoli Dopo che il paese ha firmato un accordo sul Terzo Paese Sicuro con gli Stati Uniti, il Ministero del Lavoro ha firmato un altro accordo con quel Paese nella città di Washington DC  con i quali verranno concessi visti di l

BREVI DA BASSO – Migrazione e sicurezza parole d’ordine latinoamericane

Grandi manovre e contraddizioni interne stanno caratterizzando le ultime settimane di quei paesi latinoamericani satelliti degli Stati Uniti. Se da un lato le condizioni interne di Messico, El Salvador, Guatemala e Hoduras, sono assolutamente disastrose, dal punto di vista della sicurezza interna, questi territori continuano ad essere controllati dalle organizzazioni criminali che rendono impossibile la vita quotidiana. Fa venire i brividi la proposta di Trump, di dichiarare Messico, Guatemala, El Salvador paesi terzi sicuri, dove poter accogliere le richieste di asilo politico. Richieste stoppate dai governi, ma anche dalla Corte Suprema, nel caso del Guatemala, poiché il suo presidente, aprendo un contenzioso con il sistema giudiziario, vorrebbe accontentare a tutti i costi il suo “sponsor” a stelle e strisce. Anche perché, continua la narrazione malata sugli interventi economici per creare sviluppo nei paesi suddetti, trasformandosi in una sorta di ricatto politico come nel caso

BREVI DA BASSO - Le deportazioni Usa innescano lo scontro nel paese

L’operazione del presidente americano Trump di deportare un milione di immigrati è sempre tra le principali notizie di questa settimana, soprattutto dopo gli insulti alle quattro parlamentari democratiche che hanno stigmatizzato l’anticostituzionalità della sua azione. Sempre nella logica dell’anticostituzionalità si inserisce il provvedimento che impedisce di chiedere l’asilo politico al governo a stelle e strisce se prima si è attraversato un altro paese, cioè il Messico. In tal senso tre organizzazioni a difesa dei valori costituzionali hanno avviato una denuncia alla Corte Federale della California. Situazione paradossale se si osserva l’esaltazione con cui lo stesso Trump ha salutato le migliaia di soldati schierati sul confine messicano, dando del “fedele” al presidente López Obrador, ricordandogli sempre di essere sotto ricatto. Trump, felice perché il Messico ha schierato 21mila soldati sul confine Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato mart

BREVI DA BASSO - A caccia degli immigrati Usa

Il fine settimana ha visto di scena l’azione del presidente Usa contro un milione di immigrati che hanno ricevuto un ordine giudiziario di espulsione. Le città coinvolte sono: Atlanta, Baltimora, Chicago, Denver, Houston, Los Angeles, Miami, New York e San Francisco. New Orleans per il momento è stata esclusa a causa dell'arrivo della tempesta tropicale Barry. Ma in tutte o quasi, i governi locali, insieme agli attivisti di Ong e associazioni comunitarie, si sono apertamente messi contro i raid pianificati casa per casa. Forse per questo, allo stato attuale, l’operazione non è ancora riuscita a spedire nei lager del Texas nessuno, poiché nessuno ancora è stato intercettato… Intanto le notti e i giorni, da venerdì scorso, sono passati nel delirio più assoluto, con le famiglie che facevano incetta di viveri o si nascondevano dentro i loro appartamenti. La paura corre tra i quartieri, il timore che l’Immigration and Customs Enforcement (ICE), la contestata agenzia federale nata a

BREVI DA BASSO - I diritti lesi dei migranti latinoamericani

La fotografia di oggi sui confini latinoamericani ci porta in Salvador e Messico. Nel primo caso troviamo il rafforzamento delle forze dell’ordine attraverso l’apparato militare, che, solo dal punto di vista visivo, terrorizzano i migranti, al punto che i vecchi valichi di frontiera sono ormai abbandonati. Se il Messico sta conducendo, in sintonia col governo americano, la militarizzazione dei suoi confini, al tempo stesso, nel paese a stelle e strisce, ha organizzato task force di avvocati, nelle sedi consolari, per supportare i migranti messicani. Aumento degli agenti di polizia nel confine meridionale, rompono i sogni dei migranti Paso El Limón, Suchiate, Chis -  L'aumento della sorveglianza militare in questo vivace confine fluviale con il Guatemala ha scoraggiato i migranti che lo attraversavano da tempi più tranquilli, per non parlare degli ultimi otto mesi, quando il flusso di persone che arrivavano con la bussola, saliva drammaticamente a nord. Da qui è possibil

BREVI DA BASSO - Autoritarismo, stragi di innocenti e la falsa guerra alla droga

Se nella Turchia del sultano Erdogan, si continua con il “repulisti” ancora sulla scia del “falso golpe” del 2015, questa volta, secondo il governo del sultano, la fantomatica, rete di sostegno all’odiato Gulen (definiti gulenisti) è esclusivamente rivolta all’interno delle forze armate. Anche in questa occasione, l’autocrate autoritario, usa la distrazione di massa per inventare un nemico che attenta al paese. Nel frattempo, la strage degli innocenti in Yemen, uno dei massacri di massa tra i più feroci, continua, come anche le sciarade da parte della coalizione araba, sostenuta dall’occidente, attraverso l’annuncio di una diminuzione del peso delle bombe lanciate sulla gente… Infine, il quadro internazionale si chiude con la denuncia, da parte del Dipartimento di Stato statunitense, nei confronti delle autorità messicane, di aver interrotto i rapporti di intelligence per la lotta al narcotraffico. Ma questo è semplicemente l’ultimo round di un gioco al massacro di Trump, inizi

BREVI DA BASSO - Nei "porti sicuri" si continua a morire

In quelli che il governo italiano continua a considerare "porti sicuri", in realtà si continua a morire:  Tunisia e  Libia. In quest'ultimo caso, i migranti vengono usati come scudi umani dal governo Serraj, titolare dei lager dove si trovano per essere torturati o venduti circa 7000 persone tra uomini donne e bambini. E' lui infatti che minaccia un giorno si e l'altro pure di liberare gli "ostaggi", per farli imbarcare verso l'Europa, con i clan alleati che gestiscono "le partenze". Poi, c'è il generale Haftar, che non si pone alcun scrupolo a lanciare bombe sui lager, senza nessuna pietà. Secondo l'Onu sarebbe solo lui a commettere i crimini contro l'umanità, e non il governo Serraj, da esso legittimato. I sopravvissuti del micidiale attacco aereo in Libia richiedono l'evacuazione Centinaia di migranti hanno dormito fuori dal centro di detenzione di Tajoura per paura di un altro attacco. I sopravvis