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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

Eppure le bombe cadono ancora, grazie all’Italia

di Marco Marano Il 19 settembre la Camera dei Deputati ha respinto la richiesta di embargo sulla fornitura di ordigni italiani verso l’Arabia Saudita,  utilizzati nella guerra dimenticata dello Yemen. Bologna, 29 settembre 2017 - Per mesi c’è stata una campagna di sensibilizzazione  da parte di alcune ONG per la difesa dei diritti umani nei confronti dei parlamentari italiani. In prima linea c’erano   Amnesty International ,  Rete Disarmo   e  Oxfam . Si, perché quelle bombe fabbricate a Cagliari negli stabilimenti della RWM Spa, un’azienda di proprietà della multinazionale tedesca Rheinmetall, servono all’Arabia Saudita per portare avanti la sua guerra per procura in  Yemen , nei fatti contro l’Iran. Il governo italiano si è sempre smarcato da quello che qualsiasi esecutivo riterrebbe imbarazzante, infatti Germania, Olanda e Svezia proprio per questo hanno già da tempo fermato le commesse militari. L’Italia no, anzi rilancia. Nell’ottobre del 2016 quando la ministra

Accerchiata l’indipendenza del popolo kurdo

di Marco Marano Il referendum sull’indipendenza del Kurdistan iracheno si è chiuso sotto la minaccia interna ed esterna. Bologna, 26 settembre 2016 – Si è svolta ieri la consultazione referendaria sull’indipendenza del Kurdistan iracheno , attualmente regione autonoma nel nord del paese, sotto l’egida di Bagdad. Si sono recati al voto , nei 12.072 seggi, circa 5,2 milioni di aventi diritto, cioè il 72 per cento .  I risultati si dovrebbero conoscere in giornata, ma dalle prime indiscrezioni sembra che i “SI”, i favorevoli alla secessione dall’Iraq, si aggirino intorno al 93 per cento . La consultazione referendaria, lanciata nel giugno di quest’anno da Massoud Barzani , ufficialmente consigliere del Presidente iracheno per la regione autonoma e leader del PDK, il partito democratico del Kurdistan, si è svolta nel contesto di una guerra regionale , quella siriana, ma anche a ridosso delle nuove elezioni politiche irachene. Ciò si è tradotto in  una sorta di accerchiamento

Le milizie libiche in guerra per i soldi dell’Italia

di Marco Marano Si combatte nella città centro di smistamento del traffico dei migranti:  le milizie rimaste fuori dall’accordo con l’Italia fanno ripartire i gommoni. Bologna, 22 settembre 2017 – Sono ormai alcuni giorni che si susseguono gli scontri armati sul territorio di Sabratha, a 70 chilometri da Tripoli, città prevalentemente controllata dalla milizia denominata “clan Dabashi” , appartenente al Consiglio militare di Sabratha. L’attuale nemico è “l’Operation Room” , cioè la forza militare di contrasto all’Isis, che fa riferimento allo Stato maggiore di Tripoli. Allo stato attuale sarebbero sette i morti , tra cui anche un bambino, e una trentina di feriti. Ma nella città di 105 mila abitanti,   messa a ferro e fuoco,  la situazione si è fatta più pericolosa dopo il lancio di un missile che ha colpito il teatro della città. Ieri, in seguito ad una brevissima tregua, parecchi residenti in centro città sono stati evacuati . Il casus belli Più che di una vera

Arrestati gli organizzatori del referendum catalano

di Marco Marano La Guardia Civil è entrata in alcuni uffici del governo catalano di Barcellona arrestando 12 alti funzionari. La gente per protesta si è riversata sulla Rambla. Bologna, 20 settembre 2017 - Ore caldissime a Barcellona, la gente in massa si è riversata lungo la Rambla , dopo essersi sparsa la notizia del blitz operato dalla Guardia Civil , in alcuni uffici del governo autonomo catalano, dove sono stati arrestati 12 funzionari , i quali ricoprono responsabilità ad alto livello sull’organizzazione del referendum per l’indipendenza della Catalogna, indetto il primo di ottobre. L’esponente più in vista tra i fermati è Josep Jové , segretario generale del ministero delle finanze e braccio destro del vicepresidente catalano Oriol Junqueras. Il Presidente catalano Carles Puigdemont ha convocato una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri, mentre i membri del "Partito Democratico Europeo Catalano" e della "Sinistra Repubblicana" ha

La guerra dei kurdi in Siria per una democrazia dal basso

di Marco Marano Sostenuti militarmente dagli USA e osteggiati da Turchia, Russia, Iran e governo siriano, il popolo kurdo continua a combattere sul campo, per la propria indipendenza. Bologna, 18 settembre 2017 – Il 22 settembre 2017 nei tre cantoni della Federazione Democratica della Sira settentrionale, si terranno le consultazioni per l’elezione dei Co-Presidenti comunali , secondo quanto dichiarato dall’Assemblea Costituente della stessa federazione. Il modello di democrazia dal basso del Rojava si è dall’inizio caratterizzato per il protagonismo delle istanze femminili, al centro dell’assetto istituzionale. Ecco perché saranno migliaia le donne che si candideranno a questa tornata elettorale. Nel frattempo la guerra per procura in Siria , ufficialmente contro l’Isis, non si ferma. Le Forze Democratiche Siriane (SDF), una fortissima milizia prevalentemente strutturata dal popolo kurdo, ma che vede al suo interno anche varie etnie arabe, continuano ad avanzare  e t

L'ordine è chiaro: uccidete il Presidente del popolo!

di Marco Marano Uccidere un Presidente del popolo significa assassinare il popolo stesso. Una storia che continua anche oggi con altri metodi. L’assassinio pianificato Salvador Allende venne eletto Presidente del Cile il 4 settembre 1970 e rimase in carica fino all'11 settembre 1973 , giorno della sua destituzione violenta, in seguito al golpe militare comandato da Pinochet, appoggiato e sostenuto dagli Stati Uniti. Quel giorno il suo assassinio era stato pianificato dallo stesso Pinochet. L’intento era quello di trasferirlo in aereo e buttarlo giù . Le cause della morte ufficiale non sono mai state chiarite, anche se formalmente si dice che si sia trattato di suicidio. La storia dell’America Latina La sua storia è la storia dell’America latina degli anni sessanta e settanta, quando la Cia sovvertiva i governi democratici finanziando i colpi di stato. Quando i governi democratici europei si voltavano dall’altra parte davanti alle nefandezze d

Con Làbas per ripartire dalle persone

di Marco Marano Una marea umana invade Bologna rivendicando un altro modello sociale. Bologna, 10 settembre 2017 –  I numeri contano poco innanzi a quello che è successo ieri nel centro di Bologna.  Migliaia di persone arrabbiate e sorridenti , ribelli verso un modello di organizzazione sociale costruito sugli interessi di pochi, hanno inscenato una  gigantesca protesta creativa . Tantissimi   giovani, studenti, famiglie con i loro piccoli  che si divertivano a giocare in nome di Làbas, quel luogo di sperimentazione urbana sgomberato l'8 agosto dall'ex caserma Masini, contemporaneamente all'altro Centro laboratoriale Crash. Sgomberi attivati con la violenza d'una repressione poliziesca oramai prassi in Italia,  in nome del decoro e della legalità, costruite ad arte. I resistenti alla sinistra di destra C'erano le sigle di quella  sinistra che non può identificarsi con i partiti istituzionali , in preda alla follia nichilista del neoliberismo