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Visualizzazione dei post da novembre, 2013

Burgas, avamposto delle contraddizioni europee

Burgas è la terza città della Bulgaria. Si affaccia sul mar Nero, ed è molto movimentata nel periodo estivo, vista la sua bella spiaggia, sovrastata da un parco che si allunga per tutta la costa. Il minuscolo aereoporto accoglie gli stanchi viaggiatori che arrivano dall’estero, poiché i collegamenti sono poco dinamici: dall’Italia occorre fare due o tre scali a seconda della compagnia. Entrare nella realtà di questa città, porta in qualche modo ad immergersi dentro le contraddizioni di un paese che dal 2007 è entrato nell’UE, con un’organizzazione sociale scarsamente attrezzata ad affrontare le sfide del nuovo millennio, nel contesto di un’Europa che non riesce a far quadrare i costi sociali della crisi economica internazionale.            Hristo ha ventisei anni, ha studiato in Italia e lavora come insegnante in una scuola elementare. Lo incontriamo all’interno del workshop internazionale svoltosi a Burgas sullo scambio di prassi tra città europee, in relazione alle po

PER LE STRADE DI ISTANBUL

  Il risveglio dell’Imam, dagli altoparlanti che rimbombano in tutta la città, è alle sei del mattino, ma il venerdì, giorno di preghiera ufficiale, per tutti i paesi islamici, dura un po’ di più. Nelle moschee è il giorno in cui i turisti difficilmente possono entrare, data la sacralità della giornata, ma in quella principale di Sultanahmet, i credenti e i turisti si mischiano. In molti dicono che quella sia la più grande, ancor di più della celeberrima moschea blu. Sultanahmet è il quartiere che rappresenta il cuore di Istanbul, il cui punto nevralgico è la piazza che ospita l’imbarcadero, da cui si può prendere il battello per fare il tour sul mar di Marmara, tra la costa asiatica e quella europea.   Come è noto, prima di entrare nella moschea occorre togliersi le scarpe e le donne devono indossare un copricapo. Senih, la nostra guida, si arrabbia con un paio di turiste entrate senza questo accorgimento: "io non sono musulmano, ma è una questione di rispetto ne