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Visualizzazione dei post da gennaio, 2017

Smascherata una rete globale del male: trasportavano migranti come animali

Una ventina di arresti e trentaquattro ordinanze di custodia cautelare per  persone di varie di nazionalità by Marco Marano Bologna, 31 gennaio 2017 - Dopo quasi due anni di indagini, svolte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, e condotte dalla squadra mobile, che hanno interessato diverse provincie italiane fino alla frontiera di Ventimiglia, con una maxi operazione è stata sgominata una sorta di rete internazionale, che aveva il suo punto di snodo in Lombardia, dedita al traffico umano, la quale attraverso viaggi della speranza dagli approdi del sud, trasportava i migranti in condizioni inumane per oltrepassare i confini nazionali. Stipati in un furgone Le parole del procuratore aggiunto di Milano sono inequivocabili: “Abbiamo aperto uno di questi furgoni intercettati, chiusi con il lucchetto, e visto quaranta persone che pur di avere una speranza di libertà erano ammassate e supine. Questo deve farci sentire tutti responsabili di ciò che succede”. A

Il fantasma del CIE a Bologna

Gli attivisti solidali chiedono al sindaco di non riaprire il centro di detenzione Cronache by Marco Marano Bologna, 19, gennaio 2017 - Gli attivisti di TPO e Labas, cioè le organizzazioni solidali bolognesi, che supportano con varie attività tutti quei migranti e rifugiati che in città non sono coinvolti nei programmi di accoglienza e spesso si ritrovano in strada,  hanno chiesto all’amministrazione comunale delle due torri, durante la seduta straordinaria del consiglio comunale di ieri, in occasione della giornata del migrante, di non dare corso alle misure annunciate dal ministro Minniti circa  l’apertura di un CIE in Emilia-Romagna. Se da un lato il sindaco Merola fu uno dei pochi a trasformare il Cie di Bologna in Hub di prima accoglienza in tempi, diciamo così, non sospetti, c’è da dire che la città delle due torri, insieme ad altre della regione, come Rimini e Reggio Emilia, ha visto cambiare negli ultimi anni l’identikit del senza dimora. All’Help Center d

«Ci vogliono uccidere!»

Perseguitato in Cile e in Argentina, il popolo Mapuche rivendica la salvaguardia della propria terra contro le speculazioni delle holding occidentali Notizie dai margini del mondo by Marco Marano Bologna, 13 gennaio 2017 –  Picchiati, trascinati per i capelli, minacciati, soggetti al fuoco ravvicinato delle forze dell’ordine… E’ così che si apre il nuovo anno per il popolo Mapuche, i nativi della Patagonia tra Cile e Argentina: 1.000.000 nel primo, 500.000 nel secondo. Intorno a mezzogiorno di mercoledì 11 gennaio, nella comunità cilena di Trapilwe Mawidache, presso la zona di Makewe, nel Comune di Freire, a sud di Temuco, un’area letteralmente militarizzata, in seguito ad un controllo d’identità dei carabineros, tre donne, di cui una minorenne, sono state fermate, minacciate con le armi in pugno e picchiate, per poi essere caricate su un veicolo delle forze dell’ordine, dove le sevizie sono continuate. Come riferisce a Radio Villa Franca l’avvocatessa delle tre sve

L'accoglienza ai rifugiati tra protezioni e ruberie

La morte di Sandrine Bakayoko determinata dall'assenza di servizi essenziali da parte della cooperativa che gestisce l'accoglienza by Marco Marano Bologna, 4 gennaio 2017 – E' morta da sola, chiusa in un bagno, mentre faceva la doccia col marito fuori che invocava il suo nome. Era sempre sorridente Sandrine, sperava in un futuro migliore: voleva fare la parrucchiera, il sogno di una vita, per far venire il figlio di 8 anni lasciato in patria. Poi si è trovata a chiedere l'asilo politico dentro una specie di girone infernale fatto di "anime perse", in un comune di 190 anime, Cona, nell'estrema cintura urbana di Venezia. Lo chiamano Centro di prima accoglienza, una ex caserma con un tendone, priva di tutto: assistenza medica, servizi igienici dignitosi, tavoli e sedie per mangiare, armadietti... Un luogo infernale che può contenere circa 500 persone e ne "ospita" 1500: peggio che gli animali... Poi la rivolta, dopo che Sandrine è morta