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I nuovi muri italiani: Vergogna! Vergogna! Vergogna!

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Vergogna alla popolazione razzista di Goro, che parla di invasione per 12 donne, di cui una incinta, e 8 bambini. Vergogna al Prefetto che di fronte alle barricate, illegali e anticostituzionali, ha assecondato gli istinti più bassi di un “popolino” meschino. Vergogna al Sindaco di Goro, che cerca di dividersi, all’italiana, tra l’immagine razzista e i desiderata dei concittadini xenofobi.


By Marco Marano

Bologna, 24 ottobre 2016 – Hanno protestato per tutta la notte i cittadini di Gorino, frazione di Goro, nel delta del Po ferrarese. 12 donne rifugiate, di cui una incinta, con i loro 8 figli, erano state destinate in un ostello del luogo. Tutta la notte a protestare. Loro, non si dicono razzisti, ma quelle non le vogliono… “Non abbiamo niente per noi, figuriamoci per loro…” E ancora: “Prima arrivano in 12 e poi ci invadono a migliaia… Noi non li vogliamo…!” Una notte passata così, al punto che la diocesi parla di “notte che ripugna la coscienza cristiana…” Poi, qualcuno, cambiava registro, nella sua solita ipocrisia da provincia italica: “C’è l’hanno detto troppo tardi…” Oppure: “Ci hanno messo davanti al fatto compiuto…”


Alla fine, quindi, questo popolino razzista della provincia ferrarese, ce l’ha fatta a vincere la sua battaglia di ignoranza, intolleranza e discriminazione. Questo perché il Prefetto ha assecondato le richieste immonde di questa “gentaglia”. Ma l’elemento ancora più sconcertante è che i prefetti italiani, sono così solerti a far arrivare le forze dell’ordine, in nome della legalità, quando bisogna sgomberare gli edifici occupati dai chi non ha casa e rifugio. I prefetti solerti, dietro la solerzia del Ministro dell’Interno, fanno spessissimo intervenire la polizia e i suoi manganelli per caricare le occupazioni degli studenti, in nome della legalità. E che dire delle manifestazioni contro il governo Renzi, le cariche sono ormai all’ordine del giorno, sempre in nome della legalità.

Come è possibile ci domandiamo che in questo caso nessuna legalità è stata messa in discussione da questo popolino razzista? Sappiamo che c’è l’articolo 10 della Costituzione italiana che obbliga le istituzioni e i territori ad accogliere ed integrare chi scappa da guerre e persecuzioni. E non parliamo dei trattati internazionali… Come anche della semplice ordinanza prefettizia di “requisizione” dell’Ostello. 


Quindi in questo caso nessuna legalità è stata lesa, oppure ormai è chiaro che in Italia il concetto di legalità è usato laddove conviene e basta…? Com’è possibile che in questo caso nessun cordone di polizia o carabinieri ha impedito che in un territorio italiano venisse issata una barricata anti-rifugiato? Anzi, i carabinieri s’intrattenevano con la cittadinanza in modo estremamente colloquiale, con la scusa di cercare una mediazione. Una mediazione? Ma di cosa stiamo parlando? Di quale legalità stiamo parlando?


Tutti questi interrogativi nascondono il vero problema. Perché oltre a quel popolino razzista, che apre la strada ad altri fatti simili che si ripeteranno, è delle istituzioni italiane, che oltre a possedere, nel suo insieme un pessimo sistema di accoglienza dei rifugiati, dove prevalgono le “terre di mezzo”, è inerme davanti a fatti disgustosi come questi…





Credits Businesspress





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