Passa ai contenuti principali

La scuola come antidoto all’odio nel disastro umanitario siriano

NOTIZIE DAL ROJAVA

Mentre distruzione, massacro dei civili, scontri fra eserciti costituiscono la cronaca ordinaria della disumanità, in Rojava inizia una storia di universale ma straordinaria normalità: ritornare a scuola per studiare le lingue delle diverse nazionalità presenti sul territorio.


by Marco Marano

Bologna, 7 ottobre 2016 –  Se l’assedio di Aleppo, che sta causando un disastro umanitario senza precedenti, per il massacro della popolazione civile, rappresenta il punto nevralgico del conflitto siriano, in realtà sulle linee di confine si sviluppano altre guerre di posizione di altri eserciti, oltre quelli legati al dittatore Assad e ai ribelli, di varia natura.

Ma le notizie che arrivano dal Rojava, cioè la parte settentrionale della Siria abitata prevalentemente dal popolo kurdo, che si è auto-organizzata in una confederazione cantonale, raccontano storie di normalità nel quadro di un furibondo conflitto. Mentre questo territorio continua a subire gli attacchi dell’esercito turco, con la scusa di combattere l’Isis, ma  in realtà cerca d’ impedire che il modello kurdo di democrazia dal basso possa evolversi, una delle storie di normalità contro l’odio  riguarda i bambini e la loro educazione.

Si, perché è iniziato l’anno scolastico 2016/2017 e la nuova Commissione per l’istruzione del Rojava ha avviato un nuovo programma di studi sui territori che rientrano nel sistema cantonale. La prima innovazione avviata è stata quella di abolire il vecchio programma baathista del sistema di potere della famiglia Assad, all’interno dell’istruzione primaria. Da quest’anno, infatti, le lingue che i bambini studieranno insieme saranno tre: kurdo, arabo e siro-assiro. Queste rappresentano le lingue madri dei diciamo così “ceppi nazionali” presenti in Rojava, rilanciando la sfida che questo modello sociale vuole portare avanti, cioè l’abolizione delle divisioni territoriali per etnia.

Da quando è iniziata la guerra, in Rojava, che era un governatorato siriano, molti studenti hanno dovuto interrompere l’apprendimento scolastico, ad eccezione di pochi che frequentavano scuole private cristiane. Oggi la stragrande maggioranza dei discenti di questi territori sono iscritti presso le scuole pubbliche cantonali e da quest’anno potranno ritornare dietro i banchi. Malgrado il disastro umanitario, l’Isis e gli eserciti di varie nazioni che si combattono…



Fonte e Credits ARA News



Commenti

Post popolari in questo blog

«Ci vogliono uccidere!»

Perseguitato in Cile e in Argentina, il popolo Mapuche rivendica la salvaguardia della propria terra contro le speculazioni delle holding occidentali Notizie dai margini del mondo by Marco Marano Bologna, 13 gennaio 2017 –  Picchiati, trascinati per i capelli, minacciati, soggetti al fuoco ravvicinato delle forze dell’ordine… E’ così che si apre il nuovo anno per il popolo Mapuche, i nativi della Patagonia tra Cile e Argentina: 1.000.000 nel primo, 500.000 nel secondo. Intorno a mezzogiorno di mercoledì 11 gennaio, nella comunità cilena di Trapilwe Mawidache, presso la zona di Makewe, nel Comune di Freire, a sud di Temuco, un’area letteralmente militarizzata, in seguito ad un controllo d’identità dei carabineros, tre donne, di cui una minorenne, sono state fermate, minacciate con le armi in pugno e picchiate, per poi essere caricate su un veicolo delle forze dell’ordine, dove le sevizie sono continuate. Come riferisce a Radio Villa Franca l’avvocatessa delle tre...

LA LIBIA E IL GIOCO DELLE IPOCRISIE NEL RICORDO DEL RUANDA

foto Afp Da quando è iniziato l'attacco in Libia da parte di alcuni paesi dell'occidente, in seguito alla risoluzione 1973 delle Nazioni Unite, è iniziato il solito gioco delle ipocrisie. Da un lato i governi occidentali, che dopo un mese di massacri dei civili libici si sono decisi ad intervenire, con la motivazione ufficiale di difendere la popolazione inerme, mentre nella realtà c'è la gara a posizionarsi sul mercato petrolifero per chi deve essere il principale partner economico della Libia dopo Gheddafi. foto PeaceReporter La Francia che per prima ha spinto l'intevento militare ha ben chiaro i propri obiettivi insieme alla Gran Bretagna: togliere di mezzo Gheddafi a prescindere dall'ONU e dalla NATO. La Russia e la Cina aveva già assaporato l'idea di fare affari con Gheddafi. L'Italia ha una posizione diversa ogni qual volta un suo ministro apre bocca, ma dopo le parole chiarifichatrici di La Russa, che ha chiaramente detto che loro dopo voglion...

LA DEMOCRAZIA COMUNITARIA KURDA DIVENTA IL MODELLO DELLA NUOVA FEDERAZIONE DEL NORD DELLA SIRIA

RADIO CENTO MONDI NEWS VALUES Mentre proseguono a Ginevra i negoziati di pace tra la variegata costellazione di organizzazioni che combattono sul territorio e le autorità siriane, con la presenza ombra della Turchia e della Russia, gli unici a non essere invitati, cioè le forze di resistenza kurde, quelle che maggiormente hanno inflitto danni militari all'Isis, si sono riuniti nel nord est del paese per creare una regione autonoma con a nascita della "Federazione del nord della Siria" By Marco Marano Il Partito dell’Unione Democratica (PYD), la principale formazione kurdo-siriana ha riunito, nella città di Rmêlan, 150 rappresentanti delle organizzazioni presenti in una vasta area che parte dalla striscia di 400 chilometri al confine tra la Siria e la Turchia: dal Rojava, alla regione di Shehba, fino all'area di Aleppo. Le "etnie" presenti sono tra le più varie: arabi, kurdi, armeni, turcomanni, ceceni, siriani.     Una vera è propria...