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dal Rojava
I Peshmerga
kurdo-iracheni premono i tagliagole dell’Isis su Mosul che fuggono da una strada non mappata verso
Raqqa, in Siria. Così, sulla linea di confine tra i due paesi, i kurdo-siriani dell’SDF
cercano di catturarli.
by Marco Marano
Bologna,
21 ottobre 2016 – La
presenza kurda all’interno del conflitto siriano è quella che più sta dando una
impronta ai combattimenti fuori da Aleppo, le cui vicende sembrano
contestualizzarsi in una guerra dentro la guerra. Questo poiché nei piani del
dittatore Assad e dei suoi alleati russo-iraniani Aleppo sembra essere la città
nevralgica per riconquistare l’intero paese, anche perché lì l’alleanza di
regime non combatte principalmente contro l’Isis, ma contro una costellazione
di gruppi ribelli, anche moderati.
Allo stato attuale però le due città al
centro delle vicende belliche contro l’Isis, che caratterizzano la guerra in
termini inter-regionali, sono Mosul, in Iraq e Raqqa, capitale economica del
califfato, in Siria, poiché da lì vi è lo snodo per la commercializzazione del
greggio di contrabbando. Ed infatti sono due dei pezzi del popolo kurdo che sul
campo stanno mettendo in difficoltà il califfato.
Lunedì è iniziata l’offensiva su Mosul,
roccaforte dell’Isis, attaccata dai kurdo-iracheni Peshmerga, e sostenuta dalla
copertura aerea USA, che in una settimana hanno liberato 24 villaggi. Un
ufficiale ha così commentato ad ARA News la campagna militare: «Con le forze kurde che avanzano da nord-est
e l'esercito iracheno da sud, il processo liberazione di Mosul non può
richiedere troppo tempo, in particolare Daesh è focalizzato sul mantenimento
della città. Ma la campagna militare continuerà fino a quando non libereremo
tutta Mosul dal gruppo terroristico».
Nel frattempo
l’esercito kurdo-siriano SDF ha comunicato, attraverso il suo portavoce Talal
Silo che indipendentemente dai combattimenti di Mosul e pur essendo impiegati
in vari fronti di guerra in Siria, i kurdo-siriani intendono sorvegliare il
confine iracheno per catturare i jihadisti in fuga: «La battaglia in corso per Mosul in Iraq non ha alcun
impatto diretto sulla situazione delle nostre forze in Siria… Ci sono scontri
in corso tra le forze democratiche siriane e i terroristi in più fronti nel
nord della Siria. Siamo pronti anche per contrastare eventuali tentativi di
infiltrazione da parte dei terroristi ISIS in fuga da Mosul in Iraq».
Si perché quello della fuga dei soldati
del califfato sta diventando un tema importante nel quadro dello scenario di
guerra, soprattutto perché coinvolge la sua capitale in Siria: Raqqa. Infatti i
movimenti sulla città sono consistenti. L’Isis ha inasprito le misure di
sicurezza in città, imponendo il coprifuoco in centro, istallando nuovi punti
di controllo e blocchi stradali. Tutto questo perché già dalla notte di martedì
più di venti veicoli sono arrivati in fuga da Mosul. Questi non sono stati
intercettati, poiché per arrivare dalla città irachena stanno percorrendo la
cosiddetta “Ba’aj road”, una strada
che collega le due città, la quale non compare nelle mappe poiché costruita
ultimamente proprio dall’Isis. Attraverso questa via di fuga da Mosul sono
stati trasportati oltre che uomini, anche civili e armi per rafforzare la difesa
di Raqqa.
Fonte e Credits ARA News
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