Ormai le proteste studentesche in Ungheria si stanno susseguendo a ritmo incalzante, anche perché la deriva liberticida del sistema di potere guidato da Victor Orban non ha più limiti. Dopo aver aperto le porte alle milizie paramilitari del partito Jobbik , presente in Parlamento, in due anni il primo ministro autocrate ha riscritto la costituzione comprimendo la separazione dei poteri, ha imbavagliato il sistema mediatico, ha introdotto leggi razziste contro i senza fissa dimora, ad esempio, e classiste, contro i ceti meno abbienti, attraverso l’assicurazione sanitaria solo per chi ha un reddito sufficiente. Il tutto riscoprendo parole d’ordine da impero austro ungarico, dove l’identità del cittadino ungherese, in qualsiasi parte del mondo esso trovi, deve essere garantita. Con un sistema economico a rischio di bancarotta, con una moneta interna svalutata, tanto che è impensabile l'entrata nella zona euro, con un’azione politica stigmatizzata dall’Union...
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