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Visualizzazione dei post da luglio, 2024

C'è un solo uomo sul tetto del mondo, il suo nome è Tadej Pogacar

L'affermazione d'imperio del Campionissimo sloveno alla 111a edizione del Tour de France, dopo averne vinti altri due e aver conseguito quest'anno la doppietta con la vittoria al Giro, catapulta nella storia il suo schema di corsa, facendolo avvicinare al primo grande Cannibale: Eddy Merckx. di Marco Marano Fate largo, dunque, al nuovo imperatore del ciclismo contemporaneo: Tadej Pogacar. Il nuovo cannibale, anzi il cannibale gentile ha imposto anche al Tour de France il suo potere assoluto. E lo ha fatto “stracciando” fior di campioni, diversamente dal Giro, i campioni dell’oggi: dal vecchio Primoz Roglic , ritiratosi per incidente, all’antagonista di sempre Jonas Vingegaard , presentatosi in spolvero dopo l’infausto incidente, di pochi mesi fa. E ancora Remco Evenepoel , l’altro competitor delle corse a tappe. Lo schema Pogacar Li ha eliminati dal gioco applicando il suo originale schema di corsa : prendere la maglia nei primissimi giorni, attaccare negli ultimi chilo

Il Cannibale gentile s'impossessa già del Tour

  Alla 4a tappa, la Pinerolo Valloire di 139 chilometri, il campionissimo sloveno diventa il padrone della Grand Boucle, dando una dimostrazione di forza agli altri quattro campioni del ciclismo odierno presenti quest'anno, e soprattutto all'antagonista del nuovo dualismo Vinghegard, in ripresa splendida dopo il gravissimo incidente. Quello che desta impressione nella prima fase del Tour de France del 2024 è la sicurezza con cui Tadej Pogacar si appresta alla gara, una sicurezza espressa con il sorriso sempre attaccato, lo stesso, però, che avevav anche quando perdeva. Ma questa sicurezza, quella di quest'anno diciamo sembra qualcosa di mistico, perché sul Galabier ha messo in fila senza batter ciglio tutti i campioni odierni: Roglic, Evanepol, Vander Pool, Van Aert e Vinghegard. Stiamo parlando dei fuoriclasse della strada, non degli atleti di media grandezza come le presenze al Giro. Nessuno sembrava potergli stare dietro, e così è: nessuno può stargli dietro. Nella tappa