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LIBIA: HANNO ATTACCATO!

foto Repubblica.it


Ci siamo dunque, la resa dei conti ha inizio. Alle 17,45 dei caccia francesi hanno bombardato un blindato delle forze lealiste di Gheddafi.

Stamattina Bengasi era stata accerchiata dalle milizie, i bombardamenti sono iniziati alle sei del mattino e si continua a combattere nella periferia sud. Una città spettrale, spaventata, dove alcuni rimangono a combattere e tanti altri fuggono per salvarsi la vita. Intanto nelle prime ore del pomeriggio numerosi caccia «Rafale» francesi hanno iniziato a sorvolare la città, gli stessi che la Francia ha cercato di vendere a Gheddafi solo due anni fa. Queste ricognizioni sono iniziate pochi minuti prima che il Presidente Sarkozy, che ha ospitato il summit della "coalizione dei volenterosi", riunitosi in seguito alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU sulla No-fly Zone, pronunciasse "la dichiarazione di guerra" a Gheddafi.


foto PeaceReporter

"Il popolo libico – ha sottolineato il Presidente francese – vuole scegliere il proprio destino e adesso è in pericolo. Noi non vogliamo decidere per loro, vogliamo proteggere la pololazione. Vogliamo permettere al popolo libico di scegliere il proprio destino. Le porte della diplomazia – conclude Sarkozy – si riapriranno quando finiranno gli attacchi alla popolazione".


foto Le Monde

Ieri Gheddafi annunciava un falso cessate il fuoco, a cui nessuno ha creduto, poi inveiva contro i ribelli "assoldati da al-Qaeda", nel frattempo mandava una lettera ad Obama dove gli spiegava di essere l'unico vero oppositore del terrorismo islamico, e per non farsi mancare niente minacciava gli europei di bombardare il mediterraneo. Dall'altra parte si iniziava a pianificare l'intervento armato sulle coste della Libia. La sesta flotta statunitense veniva allertata insieme alle basi di Sigonella e Trapani. L'Italia, attraverso la voce del ministro della Difesa annunciava di mettere a disposizione oltre che le basi anche mezzi e uomini, smentendo le parole del ministro degli Esteri di qualche giorno fa.


foto The New Yorker

Allo stato attuale non si capisce però come l'intervento militare possa essere attuato. La Francia non vuole un comando NATO perchè inviso, a quanto dice l''Eliseo, ai paesi arabi, i quali hanno partecipato al gruppo dei volenterosi solo come Lega Araba e non come Unione Africana. Gli esperti di strategie militari dicono che ormai è troppo tardi per impedire al despota libico di riprendersi il paese, visto che la guerra si combatte principalmente sul piano terrestre, dove lealisti hanno facilmente il controllo a causa della debolissima resistenza dei ribelli. Quindi per defenestrare Gheddafi occorrerà una strategia sul territorio, cosa che la risoluzione ONU non permette.


foto ANSA

Facciamo delle ipotesi sugli interessi in gioco: Russia e Cina si sono astenute sul voto del Consiglio di sicurezza per poter facilmente avere mano libera sul petrolio con Gheddafi, la Germania si è anch'essa astenuta per non entrare nel gioco bellico. Dal canto suo la Francia, che ha orchestrato tutta la campagna bellica, unico a riconoscere il governo provvisorio di Bengasi, potrebbe avere velleità di fare affari d'oro col petrolio dopo Gheddafi, mentre l'Italia, cambia versione un giorno si e l'altro pure, per non restare fuori dal gioco nel caso in cui Gheddafi non dovesse farcela, mentre il suo ministro dell'Interno non riesce a dormire la notte pensando agli sbarchi a Lampedusa, dove continuano ad arrivare persone e le autorità italiane continuano a non saper gestire la situazione. Ma questa, come direbbe qualcuno, è un'altra storia...



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