IL CROLLO DELL'EUROPA PASSA DALLA NUOVA CORTINA DI FERRO ERETTA DAI PAESI DELL'EST D'ISPIRAZIONE FASCISTA
RADIO CENTO MONDI NEWS VALUES
Si è svolto a Praga il vertice dei paesi del patto
di Visegrad, quelli affernti all'area dell'Europa centro-orientale:
Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria, a cui si sono
aggiunti Macedonia e Bulgaria. Una nuova cortina di ferro
d'ispirazione fascista e islamofobica si erige sulle ceneri
dell'Unione Europea.
By Marco Marano
Il tema del consesso, guidato dal dittatore bianco
Victor Orban, presidente ungherese, era chiaro e forte: escludere
dall'area Schengen la Grecia, in modo unilaterale, nel momento in cui
non riuscisse a bloccare l'arrivo dei rifugiati che percorrono la
rotta balcanica. La proposta, partita proprio da Orban, si configura
in un nuovo muro di filo spinato al confine tra la Bulgaria e la
Macedonia e appunto la Grecia.
Ma questo nuovo muro diventa, a tal punto, il vero
inizio della frantumazione dell'Unione Europea, che ritorna a
costruire una sorta di cortina di ferro rimodulata tra l'Europa
dell'est e la sua parte occidentale. Nel memorandum sottoscritto dai
paesi del patto di Visegrad si sottolinea che questo piano è
compatibile con i tre miliardi di euro concessi alla Turchia per
impedire ai rifugiati provenienti dalla Siria l'accesso ai paesi
europei. E' compatibile poichè se la Turchia non riuscisse a fare
ciò per cui è stata pagata, allora ci penserebbero loro a fermare i
flussi dal Medio Oriente.
Tra le timide proteste del governo tedesco ed il
silenzio delle istituzioni europee si consuma il nuovo atto della
disintegrazione europea che però ha un sapore antico...
La sintesi di quanto sta avvenendo nei paesi
dell'est è rappresentata dalla situazione politica interna alla
Repubblica ceca. Dal punto di vista istituzionale si sta consumando
un conflitto ai vertici dello Stato tra le posizioni del presidente
Milos Zeman e quelle del premier socialdemocratico Bohuslav Sobotka.
Il primo con posizioni islamofobe vicine al fascismo ed il secondo
più aperto a posizioni democratiche. Il presidente parla del bisogno
che la Repubblica Ceca abbia un uomo forte che sappia fare fronte
all'ondata di migranti, delegittimando le posizioni più concilianti
del premier.
Intanto, a sentire i sondaggi, la maggioranza dei
cittadini cechi è d'accordo col suo presidente, mentre le
manifestazioni neonaziste continuano ad incutere il terrore tra le
strade di Praga. Quella di sabato scorso ha visto l'assalto nei
confronti di chi manifestava a favore dei migranti, insieme al
tentativo, fortunatamente non riuscito, di dar fuoco ad un centro
sociale...
Credits Ansa, Afp
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