RADIO CENTO MONDI NEWS VALUES
UN'ALTRA STORIA DA
RACCONTARE NEL GIORNO DELLE STRAGI
Allora ricapitoliamo.
Oggi, nel giorno degli attentati di Bruxlles, è di un'altra storia
che vogliamo parlare, una storia che sa di grottesco. E' accaduta in
un'aula studio universitaria, è accaduta nella facoltà di Scienze
Politiche di Bologna, in quella facoltà dove un docente cosiddetto
democratico, dopo aver inneggiato alla guerra, dalle pagine di un
famoso quotidiano, impartiva una lezione agli studenti sulla guerra e
la pace...
Da quel momento, il
collettivo studentesco ha iniziato un contenzioso con l'intero
sistema universitario, il quale poco ci mancava che faceva passare
questi studenti, politicamente impegnati e contestatari, per
terroristi...
La stessa facoltà/università firmava la petizione di Amnesy International sulla "verità per Giulio Regeni", il ricercatore universitario barbaramente ucciso in Egitto, da un regime dittatoriale, partner d'affari dell'Italia, sia dal punto di vista commerciale che bellico, per l'imminente guerra in Libia, così caldamente caldeggiata da quel docente democratico di cui sopra. Per finire, invitava l'attivista per i diritti umani Angela Davis a tenere una conferenza in una delle aule dell'Università più antica del mondo, la quale invocava che la guerra è da aborrire...
Stamattina, quegli stessi
studenti, intitolavano a Giulio Regeni una sala studio, appendendo
una sua foto con il nastro isolante su di un muro... Nessuna
occupazione, nessun picchetto, nessuna interruzione di una lezione,
semplicemente una foto con del nastro isolante...
Bene, il Preside della
facoltà, per questo "atto terroristico" di un gruppo di
studenti contestatari, chiamava la polizia, che si presentava, dentro
la facoltà, in tenuta antisommossa, manganellando quegli studenti
che avevano deciso che fosse giusto ricordare la memoria del povero
Giulio in modo simbolico...
Fare intervenire la
polizia in tenuta antisommossa per manganellare degli studenti, dopo
aver intitolato autonomamente una piccola sala studio ad un martire
della libertà come Giulio, oltre che vile è un atto davvero
fascista, e usiamo questo termine non in modo sloganistico ma nel suo
significato semantico più profondo. Il fascismo ha paura dei simboli
di libertà, anche quando si traveste da borghesia benpensante...
Per cui l'unica cosa che
possiamo dire al Preside della Facoltà di Scienze Politiche di
Bologna è: "vergognati...!"
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