IL SISTEMA CAPITALISTICO CORROTTO A LIVELLO GLOBALE, RIVELATO DAI DUE GRANDI SCANDALI EMERSI A DISTANZA DI POCHI GIORNI: UNAOIL E PANAMA PAPERS
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Come dire: viva il neoliberismo...
Fonti: Huffington Post, Le Monde
Credits: Huffington Post, Getty Images
Nel giro di pochi giorni il mondo ha appreso, grazie a due spettacolari inchieste giornalistiche, come grandi famiglie politiche, economiche e finanziarie si reggano su corruzione e occultamento di ingenti capitali.
By Marco Marano
Nella storia del giornalismo mai nulla di così eclatante era successo a distanza di pochi giorni. Due spettacolari inchieste hanno portato alla luce come il sistema capitalistico globale si regga sulla corruzione e l'occultamento di capitali. La prima a partire è stata la "Unaoli", precisamente il 30 marzo, innescata da The Huffington Post e dal suo partner australiano Fairfax Media. L'altra è uscita fuori proprio ieri, la “Panama papers”, promossa dal consorzio internazionale dei giornalisti investigativi (ICIJ), di cui il quotidiano francese Le Monde e quello inglese The Guardian rappresentano le punte di diamante di 106 mezzi d'informazione sparsi in 76 paesi.

La Unaoil è
una misteriosa società che ha sede nel principato di Monaco,
registrata però nelle Isole vergini Britanniche. Formalmente si
occupa di fornire "soluzioni industriali per il settore
energetico in Medio Oriente, Asia Centrale e Africa, integrando la
tecnologia occidentale con le capacità locali". In realtà c'è
molto di più... Questa fantomatica società è controllata dalla
famiglia Ahsani, il cui patriarca Ata Ahsani era un ricco ingegnere
iraniano che svolgeva le sue attività imprenditoriali con il governo
dello Scià di Persia, prima della rivoluzione islamica del '79.
Fuggito in Europa, nel 1991, fondava la Unaoil di cui oggi è
presidente, mentre l'amministratore delegato è il figlio Cyrus, noto
per le sue frequentazioni mondane negli ambienti che contano, come
l'Ambassadore Club, di cui presidente onorario è il principe
Alberto. L'altro fratello, Saman, è invece una figura di spicco
della comunità iraniana di Londra.
Attraverso
una indagine lunga mesi e assai certosina i giornalisti dei due mezzi
d'informazione sono riusciti a risalire alle vere attività della
Unaoil, analizzando documenti interni e carteggi, tra il 2003 e il
2012. In pratica la Unaoil corrompe, attraverso tangenti
stratosferiche, funzionari di paesi stranieri per favorire i suoi
clienti, cioè grandi multinazionali, ad aggiudicarsi contratti di
appalto in campo energetico. La società fa da intermediaria tra
funzionari statali di paesi altamente corrotti, come Kazakhstan e
l’Iraq, banchieri dediti al riciclaggio e grandi colossi
industriali.
Tra i
clienti della Unaoil figurano le aziende americane Halliburton,
Honeywell, KBR e FMC Technologies, quella inglese Rolls-Royce, quella
tedesca Man Turbo, le coreane Samsung e Hyundai e l'italiana ENI,
che ovviamente ha smentito qualsiasi coinvolgimento... L'inchiesta
illustra il modo in cui il sistema corruttivo alimenta le
instabilità dei sistemi politici corrotti, favorendo la crescita di
organizzazioni come l'ISIS.

Da Panama
parte invece l'altro scandalo che coinvolge leader politici di tutto
il mondo, con le loro famiglie, reti criminali, stelle del calcio e
grandi industriali, che attraverso la Mossack Fonseca hanno
utilizzato società off-shore per occultare capitali.
370
giornalisti di tutto il mondo, tra Francia, India, Germania,
Svizzera, Russia, Stati Uniti, Brasile e Giappone, hanno analizzato
11,5 milioni di file dagli archivi della società panamense. Le
“carte di Panama” hanno evidenziato un giro di oltre 214000
società off-shore create o amministrate dalla Mossack Fonseca, tra
il 1977 e il 2015, fatte girare in 21 paradisi fiscali per clienti
appartenenti a più di duecento paesi. “Un viaggio planetario che
abbraccia i continenti e gli oceani: Panama Lussemburgo,
Svizzera, Isole Vergini Britanniche, Isole Samoa, Seychelles,
Principato di Monaco, Bahamas.”
I primi nomi
a circolare in queste ore sono quelli del presidente russo Vladimir
Putin, del primo ministro islandese, Sigmundur David Gunnlaugsson,
del calciatore Lionel Messi e del presidente della UEFA, già sospeso
per un'altra storia di corruzione, Michel Platini. Ma questo è solo
l'inizio.
Non sono
tutte illegali le società off-shore, alcune gestiscono vere
attività economiche, altre sono state create appositamente per
facilitare investimenti internazionali, ma la stragrande maggioranza
sono società fittizie finalizzate a nascondere capitali, che sono
stati divisi su due livelli. Il primo livello è quello chiamato del
denaro grigio, cioè l'evasione fiscale. Il secondo è quello del
denaro nero, in sintesi corruzione e criminalità organizzata.
Dopo diversi
mesi di indagine questo esercito di reporter è stato in grado di
stabilire il coinvolgimento di dodici capi di Stato e di governo, tra
cui sei in attività, 128 politici e funzionari statali di alto
livello in tutto il mondo, 500 tra le persone più ricche del
pianeta. Coloro che desideravano nascondere e rendere i loro beni non
rintracciabili, facevano girare i soldi fra tre o quattro società,
tipo bambole russe o scatole cinesi, sui quattro angoli del pianeta,
rendendo impossibile tracciare il percorso.
Come dire: viva il neoliberismo...
Fonti: Huffington Post, Le Monde
Credits: Huffington Post, Getty Images
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