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LA SINDROME DELL’INVASIONE CHE PREANNUNCIA IL NUOVO FASCISMO EUROPEO

RADIO CENTO MONDI NEWS VALUES 


Mentre l’esercito turco ammazza 8 profughi, tra cui 4 bambini, al confine con la Siria, il mondo festeggia la giornata del rifugiato. Tutto a pochi giorni dall’assassinio di Jo Cox, la parlamentare inglese impegnata contro la Brexit e per i diritti dei migranti, facendo emergere il reale significato del referendum sull’Unione Europea: accoglienza o rifiuto degli esodi dal sud del mondo.

By Marco Marano


Bologna, 20 giugno 2016 – La giornata mondiale del rifugiato sembra un momento di sintesi degli eventi controversi accaduti negli ultimi giorni in Europa. Perché i bilanci numerici che sottolineano i caratteri epocali legati all’assenza dei diritti umani, a livello planetario, s’incrociano alle contraddizioni di una Unione Europea ormai fallita. Allora vediamoli questi numeri, presenti nell’ultimo rapporto dell’Unhcr, cioè l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, che riguarda la situazione al 2015.

Sono 65,3 milioni le persone  fuggite da guerre, persecuzioni e violenze nel mondo, di cui 21,3 di rifugiati,  3,2 di richiedenti asilo e 40,8 milioni di sfollati all'interno del proprio paese. Oltre un milione di rifugiati e migranti arrivati in Europa, di cui 3771 cadaveri. Di questi 7224 ricollocati nei paesi europei a fronte dei 22,504 previsti dallo schema comunitario, quasi tutti provenienti da Turchia, che ne ha 2,7 milioni dentro i suoi confini, la Giordania, intorno ai 700.000 mila, il Libano, più di un milione e mezzo, poco meno della metà dell’intera popolazione.

Questi numeri che riguardano i tre paesi mediorientali suddetti sono stati prodotti dalla guerra in Siria, che in tutto ha generato 8 milioni di rifugiati. Ora, dal 2011 al 2015,  348,540 sono stati i richiedenti asilo che si sono affacciati in Europa, meno del 3 per cento della somma complessiva. Stiamo parlando dell’Europa,  un continente di 500 milioni di abitanti, il più ricco del mondo, che se solo volesse accoglierne un milione rappresenterebbero lo 0,2 per cento…

La cosa più sconcertante è che negli ultimi due anni, a causa soprattutto del perverso effetto mediatico, si è creata “la paura dello straniero”.  La frase più ricorrente che esprime meglio la sindrome dell’invasione è: “non possiamo ospitarli tutti!”  Ma tutti chi?  Poi, la girandola delle cifre: “stanno arrivando un milione, due, tre. quattro…” In funzione di cosa vengono urlate queste cifre non si comprende…

Ma la storia non finisce qui, poiché questa folle sindrome contemporanea ha inaugurato la riemersione di una cultura fascista, anzi potremmo dire un vero e proprio nuovo fascismo, soprattutto proveniente dai paesi dell’est Europa di nuova entrata nell’UE, che con diverse modalità, dai livelli istituzionali dentro le aule parlamentari, ai picchiatori e agli assassini nelle strade e nelle piazze, stanno ricattando la farsesca classe politica europea.

L’idea che l’opinione pubblica europea sia complessivamente diventata fascista, dopo le tragedie del ventesimo secolo, poiché pezzi delle società riscoprono razzismo e xenofobia e che questo possa costare in termini elettorali, è un’idea folle, che sta mostrando la debolezza dell’establishment del vecchio continente. Un’idea folle poiché l’Europa dei popoli, anche elettoralmente, come in Austria, esiste e costituisce un argine. Ed è significativa l’inversione di tendenza emersa dai sondaggi in Inghilterra, all’indomani dell’omicidio di Jo Cox, combattente per i diritti dei migranti e avversaria del Brexit, Dalla sicura fuoriuscita inglese dall’Europa, adesso sembra che il popolo si sia stretto attorno a quest’assassinio fascista con dolore. A dimostrazione che anche questo referendum si sta sviluppando sull’equivoco dell’invasione che non c’è…

Come spesso accade l’equivoco si traduce in tragedia… Ed è così che può essere tradotto l’accordo tra UE e la Turchia, uno di quei paesi a regime fascista in salsa islamica, per trattenere l’esodo dei rifugiati nei propri confini in cambio di sei miliardi di euro e di visti liberi per i propri cittadini. Tragedia certo, perché in Turchia ormai è dittatura a tutti gli effetti: stampa libera vietata, manifestazioni libere vietate, massacri indiscriminati di donne e bambini kurdi, affari sommersi con l’Isis, schiavismo nei confronti dei rifugiati siriani…

Adesso si aggiunge, mentre il regime di Erdogan intasca la prima tranche dei soldi europei, gli assassini indiscriminati dei cittadini siriani che cercano di fuggire dai territori ancora occupati dall’Isis. Quattro adulti e quattro bambini stavano cercando di attraversare il confine tra Kherbet al-Jouz , nel nordest della Siria, e la provincia turca di Hatay. Mentre si trovavano nei pressi della città siriana di Jisr al-Shugour, l’esercito turco ha aperto il fuoco e li ha trucidati. Secondo l'Osservatorio per i diritti umani siriano, la stessa sorte fino ad adesso è toccata ad una sessantina di persone…




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