Storie di un paese ignobile nell’Italia della
partecipazione referendaria
Cronache
ignobili
by Marco
Marano
Bologna,
7 dicembre 2016 – In
Italia ormai è certificato: la democrazia è ben solida. Lo ha detto il
Presidente della Repubblica Mattarella, poiché il 70 per cento degli italiani
si sono recati alle urne per decidere, attraverso referendum, se la Costituzione
italiana andasse riformata, secondo la ricetta del primo ministro Renzi. Ma questa
storia, come ogni cosa italiana, nasconde tanti retroscena, quello più
incredibile è il fatto che la Costituzione, tanto difesa dal popolo italiano
alle urne, in realtà non è mai stata applicata, a partire dai suoi principi
fondamentali.
Ci sono tre cronache ignobili uscite
fuori insieme al responso referendario che ci raccontano come in Italia la Costituzione non esiste, non che questo ai più era precedentemente
sconosciuto, ma quello che colpisce è la straordinaria coincidenza dei tempi. L’antefatto
di queste cronache ignobili è appunto legato alla carta costituzionale, che
garantisce a tutti lavoro, casa, dignità, pari opportunità, assistenza, senza
distinzione di censo, razza, religione.
Deborah, una ragazza di 27 anni, che
vive in un paesino alle pendici dell’Etna, precaria alle poste, con un marito disoccupato,
sa bene di cosa stiamo parlando. Perché due ostetriche, che lavorano in un
ospedale, quindi una struttura pubblica, precisamente al Santo Bambino di Catania,
hanno potuto decidere, senza batter ciglio, di ritardare il suo parto cesario, perché
una volta finito il turno non avevano nessuna voglia di fare gli
straordinari. Risultato il bambino di Deborah è nato con problemi neurologici
permanenti e dovrà restare tutta la vita in una sedia a rotelle… Ovviamente,
manco a dirlo, le due ostetriche si sono premurate di manomettere la cartella
clinica…
“Non vogliamo negri! Tornatevene sui
barconi!” Sono queste le frasi che una famiglia marocchina ha ricevuto ieri
mattina nel quartiere romano di San Basilio, la Scampia della capitale. Gli era stata
assegnata la casa popolare dal Comune. Il papà manovale, la mamma disoccupata,
tre figli di 1, 4 e 7 anni, con un reddito complessivo di 12.000 euro. Quell’appartamento
era stato occupato da una famiglia “del luogo” e poi sgomberato dalle forze dell'ordine. Così, i residenti hanno
inscenato una rivolta e appena la famiglia si è presentata, padre, madre e figli sono stati assaliti verbalmente. Loro, terrorizzati, hanno rinunciato ad andare a vivere li
in mezzo. Cinque denunciati e l’odore del raket degli alloggi abusivi, che
gestisce pure la più importante piazza di spaccio della città, completano i
contorni di questa vicenda ignobile. Razzismo, odio, gestione mafiosa del
territorio, diseguaglianze, abbandono, ci sono tutti gli ingredienti di un
popolo che fa le rivolte contro gente ancora più disgraziata…
La terza cronaca in realtà non è una
storia ma forse è la storia che spiega quale paese ignobile sia l'Italia, dove la "democrazia" viene messa in salvo per un referendum che raggiunge il 70 per cento dei votanti... Il protagonista della storia è l’Istat che ci racconta
di un paese dove il 20 per cento delle famiglie più ricche percepisce il 37,3
per cento dell’intero reddito globale, mentre il 20 per cento delle famiglie
più povere riceve solo il 7,7 per cento. Così, una persona su quattro è a
rischio di povertà assoluta, esclusione sociale, grave deprivazione materiale.
Una Costituzione è la carta
fondamentale di ogni sistema politico e ha come statuto la salvaguardia del
bene pubblico, elementi fondanti di una democrazia. Ma queste cronache ignobili
ci dicono invece che quella che viene falsamente chiamata democrazia è altro…
Credits e fonte ANSA
Commenti
Posta un commento