Passa ai contenuti principali

GIRO. 16a tappa Livigno - Santa Cristina Valgardena: Pogacar batte cinque

 La 16a tappa, neutralizzata per una ottantina di chilometri, vede il tentativo di fuga condotta dal solito Alaphilippe, e la straordinaria cavalcata di Pogacar, che vince la sua quinta tappa.


Il percorso di 202 chilometri vede ben tre passi da scollinare: Passo Eira, Passo Pinei, di 23,9 chilometri, con una pendenza del 4,7 per cento, e infine Monte Pana, con gli ultimi due chilometri oltre il 10 per cento. Ma, alla partenza, non sono le pendenze ad impensierire i corridori, ma il meteo, che potrebbe ulteriormente imporre un cambiamento in corso d'opera del percorso prestabilito, con al peggio possibilità di neutralizzazioni che possono alterare il senso della tappa. Ricordando che già il passo dello Stelvio era saltato precedentemente.

E così è stato. Neve e pioggia battente hanno costretto gli organizzatori a rivedere il tracciato. Sembra che siano stati costretti dai corridori, i quali hanno elargito critiche, tra cui la maglia rosa, al loro indirizzo. O'Connor li ha apostrofati come "dinosauri". I corridori hanno in sostanza contestato il punto della partenza, convincendo gli organizzatori a neutralizzare i primi 80 chilometri. Eliminati il passo Eira, il passo del Foscagno, e l'Umbrail, cima Coppi.


La fuga di giornata iene avviata quasi subito. In quattro sono i battistrada, con in testa i soliti Alaphilippe e Mirco Maestri, insieme a Ballerini e Piccolo: a 70 chilometri mantengono un distacco di 1:40. 



Al traguardo volante di Bolzano, a 45 chilometri dall'arrivo, il distacco dei quattro fuggitivi è di 1:46. Il gruppo, tirato dalla Movistar, assottiglia gradatamente il distacco: a 35chilometri dall'arrivo, all'inizio della salita che porta a passo Pinei, il distacco è di un minuto. Non sembra che la fuga sia destinata al successo, mentre Pogacar, viaggia in turistica, tra i primi del gruppone...

A 33 chilometri dall'arrivo, davanti, rimangono in tre, si stacca Piccolo, e il distacco rimane intorno al minuto dal gruppo maglia rosa, con i migliori in classifica generale, si fa per dire... A 3 chilometri e mezzo dall'intergiro Alaphilippe rimane solo nella sua azione, sempre ad un minuto di distacco: mancano 30 chilometri, ce la farà?

Il frazionamento tra chi non ha retto il ritmo del campione francese determina più inseguimenti, mentre la pioggia continua imperterrita. A 20 chilometri dal traguardo il gruppo maglia rosa si allontana a 1:30. Ma verso la salita, prima del Monte Pana, nell'ultimo tratto lineare, il gruppo intensifica l'inseguimento, assottigliandosi, Alaphilippe perde terreno, ma recupera in breve: si fluttua intorno al minuto e 15, il campione transalpino non vuole mollare.

Nei pressi di passo Pinei Alaphilippe cede ed il gruppo, a 14 chilometri, rintuzza fino a 28 secondi di distacco; Pogacar sempre in testa, chissà se vuole vincere anche oggi. E' sempre la UAE che comanda il gruppone. 

All'ultimo gran premio della montagna, a 12 chilometri, Alaphilippe passa per primo con 40 secondi di distacco, e si prepara alla discesa. All'ultima salita prima del traguardo, al monte Pana, Alaphilippe passa con 45 secondi dal gruppo, e la salita arriva al 7 per cento. Intanto i tre immediati inseguitori Scaroni Costiou e Pellizzari, che si erano frammentati, a 5 chilometri riprendono Alaphilippe, con il gruppo che segue a 20 secondi. Majka si mette in testa e Pogacar lo segue, c'è aria di vittoria per la maglia rosa, anche perché adesso si sale al 16 per cento. Alaphilippe molla e restano in tre immediatamente prima della rampa, con la UAE all'attacco. 

A un chilometro e mezzo Rajka si sposta e il Cannibale va su da solo a prendere i battistrada, li supera, li stacca e va a vincere la sua quinta tappa del Giro. L'ordine d'arrivo vede al secondo posto Pellizzari, al terzo Martinez, al quarto Scaroni.



                  

                                  CLASSIFICA




Commenti

Post popolari in questo blog

GIRO. Pogacar, il Cannibale gentile

  Nella giornata finale del Giro d'Italia 107, a Roma, sfila la carovana in una giornata di festa per una passione collettiva ritrovata verso quel ciclismo che oltrepassa i significati sportivi... di Marco Marano La foto di Pogacar che regala la borraccia ad un ragazzino è il ritratto di questo Giro, che racconta da un lato la storia antica del ciclismo, perché il tuo idolo non lo vedi a centinaia di metri di distanza, in uno stadio o in un palazzo dello sport, ma lo puoi ammirare  a pochi centimetri da te , mentre compie il gesto atletico: "E vai che io sto qui che aspetto Bartali, scalpitando sui miei sandali, da quella curva spunterà quel naso triste da italiano allegro..." Cantava Paolo Conte. Poi c'è l'aspetto caratterizzante di questo Giro, cioè la straordinaria forza, potenza e gentilezza di Tadej Pogacar, Campionissimo di sport e di umanità, in un momento storico in cui di umanità se ne respira ben poca... La stessa storia di sport "E' una corsa

GIRO. 3a tappa Novara - Fossano: il primo sprint

Tappa di trasferimento per velocisti, e persino nello sprint il Cannibale tenta l'allungo. Una fuga di una decina di corridori caratterizza la tappa.  La maglia rosa controlla agilmente la corsa, con un distacco massimo di una trentina di secondi. A 43 chilometri circa il gruppo si ricongiunge, dopo un allungo di un altro gruppo di una quindicina, con la maglia ciclamino che guida.  Pogacar è così sicuro di sé che proprio a ridosso del finale tenta persino un allungo per lo sprint, che però viene vinto da Tim Merlier, della Quick-Step. CLASSIFICA: Pogacar sempre in rosa a 46 secondi da Thomas.

GIRO. 7a tappa Foligno-Perugia: il cannibale si mangia la corsa

La prima grande impresa di questa edizione del Giro d'Italia è andata in scena oggi, alla cronoscalata individuale, con la vittoria strepitosa di Pogacar. Nessuno se l'aspettava, tra i commentatori, che proprio oggi il fuoriclasse sloveno avrebbe iniziato ad ipotecare la vittoria in rosa. La cronometro di 60 chilometri Foligno-Perugia, non ha avuto storia, anche se il risultato di Filippo Ganna, 51:61, fino a che Pogacar non arrivava all'imbocco della salita, sembrava imprendibile. Persino lo specialista Thomas, penultimo a partire, si perdeva in una prova opaca. Poi, la salita ha fatto uscire il cannibale all'arrembaggio, fino ad arrivare a recuperare a Ganna 1 minuto e mezzo in 6 chilometri. Uno stile perfetto in bicicletta, come quello dei grandi passisti scalatori, alla Bernard Hinault: mai sui pedali, ma sempre in sella inerpicandosi in progressioni da extraterrestre: "Voglio stare comodo in bicicletta", dichiarava lo sloveno subito dopo la gara, spiegand