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EGITTO: CRONACA DI UNA FAIDA ANNUNCIATA






Quando, in quelle terre antiche, ci fu lo scisma, i copti erano la setta cristiana che credeva nella natura umana quanto nella natura divina di Cristo, ma non nella commistione delle due. Dal IV secolo i cristiani delle terre d'Egitto sono copti. Dopo l'avanzata araba sul territorio, dovettero resistere e restarono in pochi, una setta appunto: oggi sono appena il dieci per cento. Da sempre sono stati soggetti a violenze da parte della maggioranza, anche se la legislazione islamica gli permetteva di professare le loro idee, mettendo però due precetti indissolubili: nessuna conversione al cristianesimo da parte di un islamico e nessun matrimonio tra una donna musulmana e un uomo cristiano, pena la morte...

Ashaf questo lo sapeva benissimo ma non gli importava perchè lui l'amava quella ragazza musulmana. Del resto non voleva neanche convertirsi all'islamismo, perchè questo avrebbe significato tradire la propria famiglia. Una famiglia di contadini, nel villaggio di Soul a pochi chilometri dalla capitale, dove vivono dodicimila copti. Una storia d'amore proibita dalle leggi, questa, anzi potremmo dire condannata da esse.


foto AsiaNews

Ci fu un incontro riparatore tra le famiglie, dopo che i due vennero scoperti. Il padre della ragazza fu cauto e saggio, il disonore poteva essere lavato senza bisogno di sacrificare nessuno: Ashaf doveva andare via immediatamente. Le due famiglie si accordarono dunque... Ma in un villaggio di contadini nel cuore dell'Egitto, dove la dimensione religiosa può determinare la vita e la morte delle persone, una storia come questa non poteva essere digerita da tutti. Entra di scena un cugino della ragazza che, presumibilmente mandato dal resto della famiglia, vuole vendicare a tutti i costi l'offesa e l'infamia ricevuta: il colpevole diventa il padre, che non ha lavato col sangue il tradimento della legge coranica, per questo deve pagare. Lo affronta e gli spara, uccidendolo sul colpo. Questo atto si trasforma in una faida, perchè il figlio del saggio e cauto contadino che non voleva spargere sangue, decide di vendicarsi a sua volta sul cugino. Lo affronta e gli spara, uccidendolo sul colpo.

Già, il contadino saggio e cauto che non voleva spargere sangue, non poteva immaginare cosa avrebbe generato quella sua decisione. Perchè la notte seguente il suo funerale, in quel pezzo di terra mediorientale, si sarebbe scatenato l'inferno. Migliaia di persone, tutti di religione islamica, assalivano il villaggio, mettendolo a ferro e fuoco. Sette ottomila cristiani copti venivano aggredidi e cacciati dalle loro abitazioni. Una notte impazzita, che doveva lavare l'offesa subita, perchè i responsabili di quella faida familiare rimanevano comunque i copti. L'incubo era tornato, come qualche mese prima ad Alessandria, una folla inferocita si diresse verso la chiesa del villaggio: San Mina e San Giorgio. Dissacrarono le croci, ma questo non poteva bastare e quindi con sei bombole a gas fecero saltare in aria la chiesa. Dentro vi era rimasto il suo sacerdote, padre Yosha, scomparso da quella notte insieme ai suoi tre diaconi. Non poteva immaginare certo tutto questo il contadino saggio e cauto che non voleva spargere sangue...

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