Il 27 gennaio, come ogni anno, da 13 anni a questa parte, si festeggia il giorno della memoria per ricordare al mondo la Shoah, cioè il genocidio di quei sei milioni di persone, prevalentemente ebrei, da parte del nazionalsocialismo, durante la seconda guerra mondiale. Sono passati sessant’anni da quell’incredibile strategia pianificata e sistematizzata di annientamento e ogni volta che si ricorda la shoah, vi è una frase utilizzata canonicamente: “è importante ricordare quei fatti alle nuove generazioni affinchè non si ripetano più. Ansa Ogni qual volta quella frase viene ripetuta una ferita grande come una casa si apre tra i sussulti del tempo e della storia, che amplifica ancora di più l’indifferenza verso il passato da parte delle nuove generazioni e questo perché, quella frase è offensiva nei confronti del presente e della cronaca dei nostri giorni. Se milioni di persone oggi sono costrette a fuggire dai loro paesi d’origine, attraversando i deser
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