Foto la Nuova
Mentre il dibattito sui risultati elettorali accende i riflettori su un paese che non funziona, c’è una “piccola storia ignobile da raccontare", che descrive molto meglio cos’è l’Italia: è la storia di Maria e Manuele, apparsa ieri agli onori delle cronache cittadine di alcuni piccoli giornali della provincia veneta.
Diciotto anni lei, ventisei anni lui, di origine sarda. Non riuscendo a trovare lavoro nella loro terra decidono di cercare fortuna altrove, l’unica aspettativa è quella di poter vivere in una città di mare. Vanno prima in Toscana e poi in Veneto e individuano Bibbione come luogo dove potersi stabilire. Ma le cose non vanno come dovrebbero. Rimangono senza soldi, e così stazionano a Portogruaro, dormono all’agghiaccio, sotto la neve, mangiano alla Caritas, si lavano a turno nei bar. Qualcuno impietosito ogni tanto gli regala dei biscotti, come ripetono ad una agenzia di stampa veneta.
Riescono a trovare un luogo un pò più riparato cioè la Galleria dei Portici, ma per i cittadini ben pensanti questo non è sostenibile, quindi chiamano una pattuglia dei vigili urbani per farli portare via. I ragazzi dichiarano di non essere clochard per vocazione ma per mancanza di opportunità.
Il risultato si è concretizzato in una multa di 120 euro per occupazione di suolo pubblico ed una frase infame che sarebbe stata detta da qualcuno della polizia municipale: “non collaborano, disturbano e sporcano". Vogliamo ricordare che in Europa il paese che multa i senza fissa dimora, per disturbo alla quiete pubblica, è l'Ungheria del neofascista Victor Orban... Viva l’Italia!
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