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La Bulgaria esplode: Siete corrotti! Circondiamo il parlamento!

 
 
 
 Foto ilpost.it
 
 
Erano circa le 2,30 del mattino, ora italiana, della scorsa notte, quando la polizia del comando di Sofia, in assetto antisommossa, è riuscita a farsi largo tra le duemila persone che avevano preso in ostaggio il Parlamento bulgaro per otto lunghissime ore. Cariche e scontri hanno consentito alle forze dell’ordine di liberare ministri, deputati e giornalisti, rimasti isolati nell’edificio, forzando la barriera eretta dai manifestanti. Negli scontri sono rimasti ferite nove persone di cui due agenti.

Sono ormai quaranta giorni di fila che il popolo bulgaro è in piazza a manifestare il proprio dissenso contro il sistema di potere, definito oligarchico dal movimento di protesta. In realtà le manifestazioni sono iniziate in gennaio, con violenti scontri, determinando la caduta del governo di destra Borisov, accusato dal popolo di essere un corrotto.

Le elezioni anticipate svoltesi in maggio non hanno dato un risultato netto per cui i due maggiori partiti, quello conservatore e quello socialista, da soli non possono governare. L’incarico è stato affidato agli inizi di giugno al socialista Plamen Oresharski, il quale ha formato un governo con il partito della minoranza turca, il Movimento Diritti e libertà (DSP). Qualche settimana dopo il Parlamento, senza nessun dibattito, nominava a capo della sicurezza nazionale Delyan Peevski, trentaduenne proprietario di un grande impero mediatico e commerciale, più volte accusato di corruzione. La folla scatenata ottiene la sua defenestrazione con le scuse del neopresidente.

Da quel momento ogni giorno le piazze di molte città bulgare,  soprattutto grazie ai social network, non hanno smesso di essere luogo di raccolta del movimento che si è dato il nome di “Dance with me”.  I motivi di questa agitazione permanente sono da individuare nel livello di corruzione della classe politica, nella cattiva gestione dei servizi pubblici, e nella disoccupazione giovanile a livelli macroscopici, intorno al 40 per cento. Considerato che in rapporto ai paesi europei  la Bulgaria ha il più basso debito pubblico, prodotto dalle politiche di austerità avviate dal 2007, anno di entrata nelle UE, ma ha  anche il più alto livello di povertà, la distanza tra il sistema di potere e il popolo rappresenta il grimaldello che ha reso il paese ingovernabile.

Ed è proprio questo il nodo del nostro tempo, la distanza cioè tra i bisogni reali del popolo e i governi oligarchici eletti democraticamente: Turchia, Egitto, Russia, Ungheria, Brasile, Svezia, Cile, Israele e Grecia... Sono tutti paesi che si contraddistinguono per avere delle classi dirigenti oligarchiche, ormai non più sostenibili, soprattutto dove i privilegi e la povertà regnano indisturbate. E lì il popolo risponde in massa  grazie ai social network che, dalla primavera araba in poi, sono diventati veri e propri strumenti di liberazione.

E in Italia come mai nessuno pensa a scendere in piazza per protestare contro privilegi e corruzione? Si sa che il popolo italiano se ne fotte…!


 

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