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UN GOLPE PER LA DEMOCRAZIA?


 
 
Foto Reuters
 
 
In queste ore si sta consumando la nuova fase della rivoluzione araba, visto che il Presidente Morsi ha rifiutato l'ultimatum dell'apparato militare di fare un passo indietro e lasciare il potere. Subito dopo  la fine dell'ultimatum il Presidente egiziano è stato posto in arresto insieme a molti degli esponenti dei Fratelli musulmani. In questo momento è in corso un vero e proprio golpe militare, almeno tecnicamente parlando. A differenza però dei golpe militari del passato questo ha l'appoggio di almeno metà del popolo, che sta manifestando la sua gioia per le strade egiziane. Le immagini di France 24 o della CNN o ancora di Al Jazeera sono ferme sulla massa di persone che festeggiano in piazza Tahrir: luci, fuochi d'artificio, laser verdi si vanno ad intersecare in questa serata di catarsi, dopo le manifestazioni di protesta degli ultimi tempi.
 
Morsi ha deciso di sfidare il potentissimo potere militare egiziano, che fece la differenza anche durante la prima parte della primavera araba. I militari egiziani non tollerano due cose: il caos e la mancanza di stabilità, due cose su cui il Presidente ha fallito in pieno. Morsi ha garantito metà della popolazione, quella musulmana legata alla fratellanza. Non ha saputo costruire una democrazia di tipo islamico, garantendo separazione dei poteri e una costituzione equilibrata. Il laboratorio non ha prodotto i risultati auspicati dalle democrazie occidentali.
 
E adesso sarà interessante vedere come un golpe militare possa indirizzarsi verso la democrazia, dato che dalle prime dichiarazioni i militari vogliono annullare le elezioni precedenti, indirne delle nuove e riscrivere la costituzione.
 
 

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