Passa ai contenuti principali

RADIO CENTO MONDI NEWS VALUES


 
CISGIORDANIA

Ormai l'ondata di violenza in tutta la Cisgiordania sembra inarrestabile.
 
 
Reuters
 
Tra ieri e oggi si contano quattro morti e una sessantina di feriti. Si combatte a Gerusalemme est, a Kafr Qaddum nei pressi di Tulkarem, Betlemme, al cheikpoint di Huwwara (Nablus), Jenin, Hebron, Ramallah. Nella striscia di gaza si contano due morti. Il ministro degli Interni israeliano ha avviato le procedure di revoca per i residenti palestinesi di Gerusalemme est, mentre durante il venerdi di preghiera il capo del movimento islamico palestinese, Ismail Haniyeh ha parlato di terza intifada.

TURCHIA
Salgono a 86 i morti e 126 i feriti delle due esplosioni duranate una manifestazione della pace nei pressi della stazione di Ankara.

 
La manifestazione, organizzata da sindacati e organismi della società civile, era appena cominciata, decine di giovani inneggiavano alla pace in un paese in grande fermento, tra le vicende del popolo curdo e i metodi autoritari dell'attuale potere sunnita del Presidente Herdogan. Le due esplosioni ravvicinate hanno innescato il terrore, mostrato in un video che sta facendo il giro del web. La manifestazione è stata immediatamente annullata. Il governo ha stigmatizzato l'accaduta, parlando ovviamente di attacco terroristico, messo a segno da due kamikaze. Fonti giornalistiche hanno elaborato ipotesi sul nazionalismo turco, che però è vicino la potere costituito.
 
 
 
TURCHIA
Mandato d'arresto per il giornalista Bulent Kenes, accusato di vilipendio allo Stato.

In un tweet ha apostrofato il Presidente della Repubblica Erdogan come un dittatore. Kenes, direttore del quotidiano di opposizione Zaman, ha lungo si è schierato contro la politica autoritaria del governo. Sempre in linea con il sistema di potere liberticida, nella stessa giornata, sono stati condannati per vilipendio altri due giornalisti della testata indipendente Sozcu.
 
 

Commenti

Post popolari in questo blog

L'ISLAM DELLA PACE DI ALI

RADIO CENTO MONDI NEWS VALUES "Io non ho nulla contro i Vietcong, nessuno di loro mi ha mai chiamato negro" By Marco Marano   Bologna, 4 giugno 2016 - Il risveglio di oggi è sicuramente triste per chi ha amato Muhammad Ali, sapendo che se n'è andato... Al di là di qualsivoglia simbologia il suo modo di stare sul ring si proiettava in tutto quello che faceva fuori dal ring. Combattere e vincere contro un uomo sul quadrato lo hanno fatto in tanti, lo fanno in tanti, lo faranno in tanti... Anche se mai con il suo stile, tale da trasformare uno sport "violento" in un racconto di umanità unico al mondo... E per questo dobbiamo dirgli grazie per averci fatto innamorare della boxe, anche se oggi, per come è ridotto questo sport, si può benissimo disamorarsene... Ma combattere e vincere fuori dal ring contro tutti, il potere, i media, le grandi holding, i benpensanti lo possono fare in pochi e lui è stato uno di questi... Quando ha sposato l'Isla...

LA DEMOCRAZIA COMUNITARIA KURDA DIVENTA IL MODELLO DELLA NUOVA FEDERAZIONE DEL NORD DELLA SIRIA

RADIO CENTO MONDI NEWS VALUES Mentre proseguono a Ginevra i negoziati di pace tra la variegata costellazione di organizzazioni che combattono sul territorio e le autorità siriane, con la presenza ombra della Turchia e della Russia, gli unici a non essere invitati, cioè le forze di resistenza kurde, quelle che maggiormente hanno inflitto danni militari all'Isis, si sono riuniti nel nord est del paese per creare una regione autonoma con a nascita della "Federazione del nord della Siria" By Marco Marano Il Partito dell’Unione Democratica (PYD), la principale formazione kurdo-siriana ha riunito, nella città di Rmêlan, 150 rappresentanti delle organizzazioni presenti in una vasta area che parte dalla striscia di 400 chilometri al confine tra la Siria e la Turchia: dal Rojava, alla regione di Shehba, fino all'area di Aleppo. Le "etnie" presenti sono tra le più varie: arabi, kurdi, armeni, turcomanni, ceceni, siriani.     Una vera è propria...

«Ci vogliono uccidere!»

Perseguitato in Cile e in Argentina, il popolo Mapuche rivendica la salvaguardia della propria terra contro le speculazioni delle holding occidentali Notizie dai margini del mondo by Marco Marano Bologna, 13 gennaio 2017 –  Picchiati, trascinati per i capelli, minacciati, soggetti al fuoco ravvicinato delle forze dell’ordine… E’ così che si apre il nuovo anno per il popolo Mapuche, i nativi della Patagonia tra Cile e Argentina: 1.000.000 nel primo, 500.000 nel secondo. Intorno a mezzogiorno di mercoledì 11 gennaio, nella comunità cilena di Trapilwe Mawidache, presso la zona di Makewe, nel Comune di Freire, a sud di Temuco, un’area letteralmente militarizzata, in seguito ad un controllo d’identità dei carabineros, tre donne, di cui una minorenne, sono state fermate, minacciate con le armi in pugno e picchiate, per poi essere caricate su un veicolo delle forze dell’ordine, dove le sevizie sono continuate. Come riferisce a Radio Villa Franca l’avvocatessa delle tre...