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TURCHIA

Manifestazione a Istanbul per protestare contro il potere autoritario del Presidente Erdogan.

ANSA


Diecimila persone sono scese in piazzza irei sera per manifestare la propria rabbia contro il Presidente Erdogan e l'uso del potere autoritario dell'autocrate islamico. I manifestanti si sono diretti verso piazza Taksim al grido di "Erdogan dimettiti". La strage che nella mattinata di ieri, ha prodotto un bilancio di 97 morti e 400 feriti, viene fatta risalire dai manifestanti e dalla forze di opposizione curda, all'azione repressiva del governo di Ankara nei confronti del PKK, che si è riaccesa nel giugno di quest'anno, quando Erdogan ha rotto l'accordo di pace, arrivando in seguito ad impedire, a pezzi del popolo curdo in Turchia, di andare in soccorso dei combattenti di Kobane contro l'Isis. Da allora è ripresa un'azione di guerriglia per le strade delle città turche, in risposta ai bombardamenti dei villaggi curdi in Turchia che hanno prodotto morti e feriti.


Manifestazioni hanno avuto luogo anche in altre citta' turche, tra cui Smirne, Batman e Diyarbakir, dove la polizia ha utilizzato gas lacrimogeni per disperdere la folla.

Il governo di Ankara, che ha indetto tre giorni di lutto cittadino per l'attentato, dice di individuare nell'azione di due kamikaze la dinamica della strage, che non è stata rivendicata.


Il PKK ha, dal canto suo, ha fatto sapere che fino alle elezioni che si terranno fra tre settimane, se non verranno attaccati, attueranno un cessate il fuoco unilaterale, per garantire che la tornata elettorale possa svolgersi in una situazione sociale di tranquillità.





NIGERIA

Cinque esplosioni simultanee avvenute ieri pomeriggio a Baga Sola, città nella regione del lago Ciad, al confine con la Nigeria.


Continua la guerra sul territorio di Boko Haram, con una sua frangia denominata “Stato Islamico Africa Occidentale”. Poco dopo le 15 di ieri tre attentatori suicidi, sembra due donne e un adolescente, si sono fatti esplodere nei pressi del mercato della città, che a quell'ora era molto affollato. Il bilancio è di 12 persone uccise e una quarantina di feriti. Il mercato costruito con capannoni di paglia è praticamente andato distrutto. Pochi minuti dopo un'altra esplosione, presso il campo profughi, che ospita 6000 sfollati del Ciad. Una ventina di morti, compresi i due attentatori suicidi e altri dieci feriti. L'aspetto atroce è che Boko Haram utilizza ragazze e bambini per questi attentati suicidi, costringendoli a morire.





BRASILE

La polizia di Rio de Janeiro starebbe uccidendo bambini e adolescenti per "ripulire" le metropoli in vista dei Giochi olimpici del 2016.


La denuncia parte dal Comitato ONU sui diritti dell'infanzia, secondo cui esiste una correlazione tra l'altissimo numero di omicidi dei minori nella megalopoli carioca e l'azione di “pulizia” che le autorità cittadine stanno avviando per presentare Rio al mondo come “una città senza problemi”, durante le olimpiadi che si svolgeranno l'anno prossimo. Questo tipo di denunce erano già state lanciate durante la simile azione denominata di “pacificazione” delle favelas, per i campionati di calcio svoltisi nel 2014. Sembra dunque che la prassi dello sterminio dei minori che vivono in strada abbandonati dalle famiglie, e che già in età prescolare entrano dentro le organizzazioni criminali o vivono di espedienti, sia diventata un'azione consolidata, per ricevere sul territorio eventi internazionali. A tal proposito l'ONU chiede al governo brasiliano l'adozione di leggi che impediscano la detenzione arbitraria dei minori.


 


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