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TURCHIA

Come affiliarsi all'Isis: espulsa dalla Turchia la diciassettenne italiana in procinto di unirsi al terrorismo jihadista....

By Marco Marano



S. H. Non ha ancora compito 16 anni. Nata nella provincia di Piacenza, con passaporto italiano, vive nella periferia parigina con la sua famiglia. Tre settimane fa, da sola, mentre i genitori non erano neanche in Francia, decide di fare un viaggio verso Adana, in Turchia, a 200 chilometri dal confine con la Siria. E' proprio quello lo snodo delle autostrade della jihad, percorse dai cittadini europei che vogliono affiliarsi all'Isis, per andare a combattere sul territorio siriano: i cosiddetti "foreign fighters".
Presumibilmente, la ragazza, il viaggio non lo ha affrontato da sola, poiché sono state fermate altre quattro cittadine francesi, ma anche tedesche, una tunisina, un'egiziana, un'indonesiana ed una saudita. La sua giovane età ha insospettito la polizia turca, che l'ha trattenuta in un centro di detenzione, dell'ufficio immigrazione locale.
 
Da ciò che si evince, dalle scarne notizie filtrate, sembrerebbe che le ragazze fossero supportate da un cittadino turco, arrestato dalla polizia per essere fiancheggiatore dello Stato Islamico. Questo avrebbe fornito supporto logistico alle aspiranti reclute jihadiste del Califfato, aiutandole ad affittare un appartamento ad Adana, ma anche mettendole in collegamento con il comando dell'Isis oltre confine, in attesa di partire.
 
Al momento del fermo il Ministero degli Esteri italiano aveva confermato il fatto, sottolineando che se ne sarebbe occupato il consolato di Smirne, in stretto contatto con la famiglia e le autorità locali, anche perché occorreva stabilire se la ragazza avesse carichi pendenti sul territorio turco. Ieri la vicenda si è conclusa con la sua espulsione.
 
Ma la protagonista di questa storia non è certo l'unica italiana tra i potenziali "foreign fighters": i dati parlano di 81 persone, tra cui molte donne, come il caso esploso quest'estate... Maria Giulia Sergio, donna ventottenne, di origine napoletana ma che viveva nel milanese, insieme al marito albanese, cerò di cooptare dentro l'Isis la sua famiglie e quella di suo marito, che poi vennero arrestati.
Molti elementi restano comunque oscuri in questa ultima vicenda: come sono riuscite a collegarsi alla rete jihadista le ragazze partite da Parigi? Chi ha finanziato il viaggio e come è stato organizzato? Presumibilmente tutto è avvenuto attraverso web, come esperienza insegna... Ma ci sarebbe anche da chiedersi com'è possibile che i genitori siano stati dei fantasmi, rispetto alla scelta dell'adolescente piacentina... E ancora di più, ci sarebbe da domandarsi: come arriva una sedicenne a sposare la causa jihadista dell'Isis...? Perché è troppo facile pensare che i paesi europei e i loro governi, da cui fuggono questi giovani, non abbiano nessuna responsabilità in tutto questo...


 

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