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Sono di 18 nazionalità
diverse le persone uccise durante l'assalto jihadista di ieri nella
capitale del Burkina Faso Ouagadaougou. All'interno di un perimetro
che comprende due alberghi e un bar, l'Holtel Splendor, il Caffe
Cappuccino, di proprietà di un italiano e l'Hotel Ybi, sulla
centralissima Avenue Nkrumah, vi è stato un assalto di un commando
composto da qunidicina di persone, che si è fatto precedere da due
autobombe, esplose tra lo Splendid e il bar ristorante. Il bilancio è
di 23 morti, di cui una decina presso il locale italiano, una
trentina di feriti e 126 ostaggi liberati nella notte, tra cui c'era
un ministro burkinabè, mentre tre degli uomini del commando, un
arabo e due africani, sono stati uccisi dalle forze dell'ordine.
La zona era frequentata
da cittadini occidentali, uomini d'affari, personale ONU. Lì fa base
anche un distaccamento dell'esercito francese, che partecipa
all’operazione Barkhane contro i militanti islamisti del Sahel.
Proprio ieri sera era in corso, presso l'Hotel Splendid, una cena
promossa dall’Agenzia per la sicurezza della navigazione aerea in
Africa e Madagascar, a cui era appunto presente il ministro dei
Lavori Pubblici, Clement Sawadogo, portato in salvo, verso le tre del
mattino, insieme agli altri ostaggi. Una volta entrati nell'albergo,
e preso possesso dell'Hotel da parte del commando, è stato subito
chiaro che l'attacco non si sarebbe risolto in tempi brevi. Infatti
il blitz durato alcune ore ed è stato coordinato dalle forze
speciali francesi.

La novità è che
all'area d'influenza jihadista si aggiunge il Burkina Faso, intimo
alleato da sempre della Francia, anzi ai tempi della trentennale
dittatura di Blaise Compaoré,
era uno dei più importanti paesi gravitanti nella cosiddetta
Franceafrique, la strategia di gestione economica dei paesi africani
ex colonie. Dunque è evidente la strategia jihadista tra l'Isis e Al
Qaeda è la stessa: colpire i paesi occidentali fuori dall'occidente,
sistematizzando le aree d'influenza, come quella turca qualche giorno
fa, per fare campagne di terrore finalizzate soprattutto al
proselitismo, aumentando il più possibile gli ambiti territoriali.
Credit ANSA, AFP
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