L'UNIONE EUROPEA E' FINITA, ALMENO COME L'AVEVANO CONCEPITA I PADRI FONDATORI. RESTANO SOLO ENTITA' NAZIONALI EGOISTE E IN ODORE DI NUOVO FASCISMO
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Da ieri è entrato in vigore il disgustoso accordo tra l'Unione
Europea e la dittatura del presidente Turco Erdogan. L'Unione Europa
non esiste più, almeno dal punto di vista delle idealità che sono
state alla base della sua nascita, ma anche rispetto ai trattati e
alle leggi che essa stessa si è data, a cominciare dal trattato di
Ginevra sul diritto d'asilo a chi fugge da guerre e persecuzioni,
stella polare di una comunità continentale voluta dai padri
fondatori all'indomani della seconda guerra mondiale: Jean Monnet,
Altiero Spinelli, Konrad Adenauer...
By Marco Marano
L'aspetto più terribile di questo accordo è che si fonda su due
grandi menzogne o potremmo dire manipolazioni, pianificate dalla
Commissione Europea, dietro sollecitazione dei paesi membri. La prima
riguarda il concetto di "migrante irregolare", mentre la
seconda considera la Turchia un "paese terzo sicuro" e
quindi "paese di primo asilo".
L'aberrante programma di accordo prevede quindi che tutti i
"migranti irregolari" che arrivano in Grecia dovranno
essere rispediti in Turchia, poiché paese terzo sicuro e quindi
paese di primo asilo. Ma all'aberrazione si aggiunge lo sconcerto,
poiché, viene sancito un altro concetto, quello delle "porte
girevoli": un siriano in Turchia ed un siriano in Europa, come
se le persone fossero bestie o numeri. Una ripartizione che viene
attuata senza una logica legata all'idea di diritto. E per attuare
questo programma l'Unione Europea darà ben sei miliardi di euro al
sultano Erdogan...
Manipolazioni disgustose dicevamo, contro la realtà e contro la
legalità internazionale, partendo proprio dal concetto di "migrante
irregolare" che diventa centrale in questo scambio di favori dal
sapore delinquenziale...
Il fenomeno epocale delle migrazioni, che sta investendo l'Europa,
riguarda siriani, iracheni e afgani, cioè persone che scappano da
guerre e persecuzioni, e che quindi hanno il diritto di chiedere la
protezione internazionale. Come sottoscrivono le leggi europee,
questi sono regolarissimi... Perché quindi costruire un sistema di
accoglienza su un concetto che non c'entra nulla con quello che
realmente succede?
E ancora: la Turchia un paese terzo sicuro? In primo luogo non ha mai aderito alla Convenzione di Ginevra del '51
sull'asilo politico, quindi in funzione di questo, come farebbe a
rispondere agli obblighi che il trattato impone? Infatti, la Turchia,
che ha un paio di milioni di rifugiati, allo stato attuale, non vi
risponde per nulla, poiché i profughi in questo paese sono
considerati qualcosina in più che animali. Basta andare a vedere la
loro mortificante vita nella città di Istanbul...
E che dire del fatto che in questo momento in Turchia vi è una
guerra civile, non riconosciuta a livello internazionale, con il
popolo kurdo, nel sud del paese, il quale combatte con armi alla mano
rivendicando i propri diritti di autonomia culturale.
Però, per il governo turco, essi sono terroristi e quindi i militari
di Ankara possono massacrare anche donne e bambini in modo legittimo.
Così, ogni qualvolta che esplode un'autobomba o un kamikaze si fa
saltare in aria le responsabilità vengono ufficialmente fatte
ricadere sui kurdi. In realtà, soprattutto a Istanbul, esiste un
letamaio di violenza fatto da gruppi e gruppuscoli jihadisti che
proprio il governo turco ha mantenuto e garantito, nel momento in cui
ha iniziato a fare affari con l'Isis, riguardanti i traffici di
petrolio, armi e foreign fighters. Così, se un organo di stampa si
mette a denunciare queste cose viene chiuso e i giornalisti
arrestati, rischiando fino all'ergastolo. Questo, secondo l'Unione
Europea sarebbe un paese sicuro...
Da ieri, dunque l'Europa, così come l'avevano pensata i padri
fondatori non esiste più...
Questo perché un continente che conta, nei suoi 28 stati
aderenti, 508 milioni di abitanti, che si erge a potenza economica
nel mondo, non può accogliere un milione di rifugiati che scappano
dalle guerre, rispetto alle quali vi sono anche responsabilità della
stessa Europa, a partire dalla vendita di armi ai paesi belligeranti
per finire agli interessi energetici ed economici.
E non può neanche spendere quei sei miliardi regalati ad un
governo dittatoriale, per includere i rifugiati nei suoi paesi,
secondo programmi civili e avanzati e soprattutto secondo le leggi in
vigore...
Credits Reuters
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