di Marco Marano
"Era una delle tappe che mi ero puntato come obiettivo", ha detto il campione sloveno all'arrivo, dopo aver ha vinto davvero alla grande, la settima tappa del Tour de France, la Super Planche des Belles Filles, di 176,5 km con partenza da Tomblaine, battendo, in una incredibile volata a due, Jonas Vingegaard. La maglia gialla consolida così il suo primato in classifica generale.
C'è poco da fare, quando in una gara come il Tour ci corrono i campionissimi il tempo si ferma. Si fermano le nuove tattiche del ciclismo moderno, ed esce fuori la determinazione, la forza, quella del campionissimo, cioè colui che vince partendo favorito, colui che cannibalizza la corsa, colui che s'impone con imperio, ed erano decenni che non vedevamo vincere così...
Oggi lo abbiamo visto da Tadej Pogacar, ed il modo in cui lo abbiamo visto lascia intendere che in questo suo terzo Tour di fila, già dalla settima tappa, è il Re assoluto. Una tappa caratterizzata da una fuga di una decina di corridori fuori classifica, dopo un'ora di gara, con l'inseguimento della UAE di Pogacar alla testa del gruppo. Ma la corsa si vede tutta nella salita finale, un vero e proprio strappo a 5 chilometri dall'arrivo, con i tre rimasti a fare da battistrada: Theuns (Bahrain), Kamna (Bora) e Geschke (Cofidis).
Chilometro dopo chilometro il distacco di Pogacar dai fuggitivi si assottigliava sempre di più, fin quando, Majka, l'ultimo compagno dello sloveno all'inseguimento si stacca sfinito. Il nuovo cannibale, come lo avevamo definito alla vittoria del suo primo Tour, va all'attacco da solo con una progressione impressionante, da passista scalatore puro, fino a raggiungere i fuggitivi. Agli ottocento metri, nello strappo finale scappa Vingegaard, in testa c'è ancora Kamna, che arranca sui pedali, è sfinito, non ce la fa più. Così, Vingegaard va in testa, sembra che la corsa sia sua. Ma non ha fatto i conti con la capacità di andare oltre lo sforzo di Re Tadej, che sembra aver messo l'acceleratore, inforca la salita e negli ultimi pochi metri brucia in volata Vingegaard. Ma l'aspetto più narrativo di questo finale è dopo la linea del traguardo: Vingegaard si ferma immediatamente distrutto, sedendosi per terra, Pocgacar continua a pedalare come se quello sforzo fosse una cosa normale... Lo aveva detto ieri: "Ogni volta che vinco non mi basta mai, voglio vincere ancora!" E' lui il nuovo cannibale.
In classifica generale Pogacar (Uae Emirates) è in testa con 35” di vantaggio su Vingegaard (Jumbo-Visma), 1’10” su Thomas (Ineos), 1’18” su A. Yates (Ineos) e 1’31” su Gaudu (Gruopama). Caruso è 18° a 3’33”.
Domani ottava tappa da Dole a Losanna di 186 km.
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