E' partito da lontano, come ha fatto altre due volte al Giro, inforcando gli strappi marchigiani, in un irresistibile ciclismo di un tempo andato: potentissimo in salita, velocissimo in discesa.
Julian Alaphilippe ci riprova anche oggi, e insieme a Mirko Maestri rimangono i battistrada della fuga di giornata, dopo un centinaio di chilometri, nei pressi di Montecosaro. Dietro di lui un gruppo di una ventina di inseguitori, tra cui Filippo Ganna, che lavora per Narvaes, ad un paio di minuti, ed il terzo gruppo con tutti i protagonisti, tra cui la maglia rosa a oltre 4 minuti.
Infatti dopo i cento chilometri le due corse parallele, per la classifica e per la tappa, si sono definite in modo preciso. Nel secondo gruppo di inseguitori vi è un continuo susseguirsi di scatti e ricuciture, fin quando un pugno di corridori si staccano, formando il quarto gruppo.
I due battistrada perdono terreno, e sembrano destinati ad essere ripresi: ad 83 chilometri dall'arrivo il loro distacco, dal primo gruppo di inseguitori è di 1:45. Ma ad una ventina di chilometri dall'arrivo continuano a resistere a 1:20. Poi a 11,4 chilometri, all'ultimo strappo del 22 percento, il francese se ne va, rimanendo solo e innescando una specie di cronometro: resta con un distacco di una trentina di secondi. E qui esce tutta la classe del due volte campione del mondo Alaphilippe, che riesce ad arrivare al traguardo da solo, alzando le mani al cielo, dopo una tappa d'altri tempi, dopo una fuga d'altri tempi. Dietro, la maglia rosa controllava, intanto, personalmente che nessuno degli uomini di classifica potesse fare brutti scherzi.
Alaphilippe, in effetti è l'unico vero grande fuoriclasse presente al Giro quest'anno, oltre a Cannibale, ed erano giorni che cercava la fuga buona. Oggi l'ha trovata e si è fatto 126 chilometri da battistrada: questo era un'altro ciclismo...
CLSSIFICA: Pogacar in rosa, Martinez a 2,40, Hirt a 2,49, Thomas a 2,56, O'connor a 3,39
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